Cronaca parlamentare del "caso" Matteotti

tare fu quello di far rientrare alle loro sedi sessantamila giovani che erano entrati in Roma, armati di tutto punto. Ciò che io riuscii ad ottenere colla massima disciplina, senza incidenti di sorta, in quarantotto ore. Vollì, per fissare dei limiti al movimento, che i fascisti si limitassero a sfilare davanti alla Maestà del Re e davanti ai Duchi della Vittoria e del Mare. Quasi immediatamente dopo, con una lettera che varrebbe la pena di rileggere, proibii severamente agli ufficiali della guarnigione di Roma di manifestarmi la loro simpatia, perché allora, come oggi, penso che l'Esercito non deve fare della politica, né palese, né segreta, né diretta, né indiretta. In ciò sta la base grar.itica, la gloria e il privilegio dell'Esercito italiano. (Applausi). Chiamai al Governo uomini di tutti i partiti. Riapersi il·. Parlamento e ne ebbi dopo regolari discussioni i pieni poteri. Affrontai e risolsi di Il a poche settimane il problema gravissimo degli squadrismi. Ho esercitato i pieni poteri per un anno. 87

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==