d) La grande industria atti~ge senza limiti agli istituti d-i emissione - Con decreto-legge 29 marzo 1923, n. 587, la facoltà del Consorzio privato per sovvenzioni su· valori industriali, di attingere al credito presso gli istituti di emissione, all'infuori delle sovvenzioni cui era già autorizzato, è stata elevata oltre il limite di un miliardo in cui era prima con- , tenuta. ·,Con l'autorizzazione dello ·stato e con denaro pubblico, si è quindi arrivati a un quasi monopolio semistatale-semiprivato del credito, sottratto ad ogni controllo pubblico, e influente sùlla circolazione cartacea che è primo elemento nel costo della vita di tutti i cittadini. . Il ,Consorzio gode di una normale facoltà di risconto presso la Banca d'Italia .a una ragione inferiore di 1 ½ % al sag,gio ufrficiale dello sconto. Del resto in Italia il saggio dello sconto è stato spesso t€nuto piu basso del conveniente e a vantaggio di gruppi ristretti. e) Denaro -agli industriali 'ex-austriaci - Con r. d. 27 settembre 1923, n. 2148, il Governo fascista ha concesso un mutuo di 138 milioni per 35 anni al 4 % ad alcuni grandi industriali triestini. Il mutuo costituisce una transazione per pretesi risarcimenti di guerra, negati alle ditte nelle quali erano prevalenti gli interessi e le ammiinistrazioni straniere. 1Progetto analogo era già stato presentato il 31 maggio 1922 dal 1 Governo. Facta, ma aveva trovato tante obiezioni in C'Ommissione di Finanza,. che esso finora non era passato. Il cantiere navale triestino, di cui è presidente Cosulich, ha avuto una quota parte di . 55 milioni, e nella sua relazione afferma che alla transazione-concessione si è giunti « merce l'assiduo intervento deii nostri (?) deputati)>. Non per nulla alcuni mesi prima il Governo aveva ~iclìiarate sospese le raccomandazioni dei deputati - ·quelle piccole. 85 'blioteca Gino Bianco ·
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==