Con questo provvedimento lo Stato ha rinunziato a 200 ,,. milioni annui pagati dai cittadini pi(i abbienti, e alla possibilità di arrivare con piu rigorosi accertamenti almeno a 400 milioni necessari per il pareggio del bilancio. h) Sono stati .finora 1 rinviat'i tutti i provvedimenti che rendono pro,gressive le imposte personali, e che erano stati pure decretati nel dopo-guerra (decr. 26 novembre 1919), assecondando cosi i voti espressi dalle associazioni dei piu grandi industriali e capitalisti. In compenso dei 1ninori contributi del cap:itale e delle classi pi'u ricche, il Governo fascista, appena arrivato al potere, ha tassato per la pr.ima volta tutti i salari dei dipendenti dello Stato, Enti, C'Gmuni, Società ferroviarie e· tranviarie e di navigazione (decreti 16 1!ovembre 1922, n. 1660, e 21 dicembre 1922, n. 1661), decurtandoli in una ragione media del 10 per cento; ha iniziato nuove i1J1,postesui redditi anche pei piccoli agricoltori, e mantenute le 20 lire sui prodotti vinicoli nonostante la riduzione dei prezzi 2 del. Grup:po Parla.men tare Socialista a questo riguardo, dimostrando come mai, neppure al tempo della piu audace demagogia, i Governi italiani abbiano pensato Eeriamente a colpire il ristretto gruppo di privilegiati. 1 All'ultimo momento, fine dicembre ·1923, è annunciata la applicazione della complementare a cominciare dal gennaio· 1925, con aliquota teoricamente elevata fino aI 10 per centot in pratica inferiore al 5%, e inferiore alla complementare che è gia in vigore dal 1919. (Nota dell'Autore). 2 In un articolo :tpparso ne La Giustizia del 16 gennaio 1923 Matteotti aveva analizzato la politica reazionaria di classe del Governo fascista. ohe, in materia di tassazione dei salari, peggiorava il decreto Soleri, J)Oiohé mirava a colpire, non soltanto u il so_pra-salario, cioè quella quota cE salario, che eccede il normale neèessario della vita, ma tutto il salario, d~ qualunque ~nti~à ». Per contro ~i :r:egistr~va !'annunz_io d_i aliquot.e d1 imposte minori del normale nei riguardi dei proprietari agricoli. Matteotti proseguiva chiedendosi •perché il coltivatore fittuario dovesse essPre, di fronte a questi ultimi, colpito da imposte maggiori, .dal momento che i due redditi tassati erano della stessa natura, e ritrovava, all'origine di queste :parzialità, da una parte, la necessità per i fascisti, di « tenersi buoni gh :..,{?;,rarie, dall'altra, la continuazione della antica politica della destra latifondista », 79 blioteca Gino Bianco
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