Giacomo Matteotti contro il fascismo

,, XIII. IMPOSTE LOCALI ,Nonostante che nel 1922, su oltre 8 mila Amministrazioni comunali italiane, nop ne restasse che qualche centinaio appena di socialiste, le_ imposte locali sono ancora aumentate del 25 per cento in confronto del 1921. 1 Ciò dimostra, almeno in parte, la incoercibilità di un aumento corrispondente alla svalutazione della lira (il quadruplo in confronto dell'anteguerra); e la insostenibilità del pretesto col quale i primi movimenti armati presero d'assalto le case comunali. Che poi nel 1923 il Ministro De Stefani ab}?ia bloccate le sovrimposte (e quindi quasi dappertutto consolidati gli aumenti!) poco in1porta, poiché ormaj tutte le necessità del dopo-guerra si ·erano manifestate, e doveva cominciare la stabilizzazione, ·se non la diminuzione. ·• 1914 1921 1922 Provento sovrimposta ten-eni miUoni 205 667 918 fabbricati 156 387 444 ricche1zza mobile 94 162 ta:ssa f amig[ia 45 140 165 eis:eircizio 20 99 110. dazio consumo,, (pre,v.) 274 772 1000 Nota - La cifra indicata per il dazio non, ha che un valore ipotetico dedotto da preventivi spesso infondati. Nelle grandi città la pressione daziaria ~ul consumatore è arrivata perfino a 200 lire per abitante. I prorvvedim.:mti fino:r:a annunciati per la riforma delle imposte locali, si riducono a pochi .ritocchi riguardanti imposte speciali e secondarie (es. : sugli alcoolici, contributo stradale, contributo di miglioria, riduzione della sovr. R. M. òal 10 al 5%). Anche sui dazi è stata emanat~ una nuova legge 1·iassuntiv-a, ma le variazioni si riducono in complesso a poca cosa, che r,on ~Itera il peso f:ul consumatore .. 74 Biblioteca Gino Bianco ..

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