Giacomo Matteotti contro il fascismo

No al collaborazionismo * Roma, 23 Cara Giustizia, Io comprendo tutto il tuo riserbo e quello degli organi direttiiVi del Partito di fronte al ,Convegno confederale poiché voi dovete attenervi alla presunzione che ciascun socialista sappia comportarsi secondo gli obblighi della sua coscienza; ma a me personalmente vorresti permettere quattro parole in libertà su q11;ella che iè già un fatto compiuto, la mozione Baldesi? 1 . Bene, essa si intitola mozione, poiché ormai è divenuto uso di tutti i convegni e congressi politici, e tanto piu di quelli di natura, incerta, di confondere in tali formule dichiarazioni di principio e ragionamenti contingenti di tattica, · l'astratto e il concreto, i lfini ed i mezzi, per modo da sottrarre i proponimenti alla critica e al controllo e tenere aperte tutte le vie della comodità. * Estratto da La Giustizia, Milano, 24 agosto 190.3. L'articolo venne pubblicato oon il titolo : Risposta a una mozione. 1 · Il 23-24 agosto 1923 si tenne a Milano un Convegno nazionale della Confederazione . del Lavoro in,torno all'atteggiamento da tenere di fronte all'invito ella collaborazione avanzato dal Governo fascista. Proyoste concrete ~:>ranostate avanzate da Mussolini nel luglio del '23 e, i 24 luglio, si era avuto anche un colloquio di Ludovico D'Aragona col Presidente del Consiglio. Intorno a Baldesi e a Colombino si era raccolta la corrente I iu favorevole alle trattative con i fascisti. Matteotti spiegò una energica azione _per far comprendere ohe nessun compromesso era possiibile. Oltre all'articolo che qui si riporta, è da ricordare il precedente articolo Perché non è possibile, apparso• ne La Giustizia di Milano del 28 luglio 1923. La mo·zione Baldes1 restò in minoranza al Convegno confederale di Milano, che vide la vittoria della mozione Rugginenti, la quale poneva alla· base di ogni efficace politica la libertà e le garanzie dell'esercizio dei ,propri diritti per tutti i cittàdini. 48 Biblio eca Gino Bianco

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