Giacomo Matteotti contro il fascismo

,glia e creasse, non il vendicatore, ma il 1figlio della vittima: ma il successore al posto di combattimento lasciato vuoto da) padre . .Qgni vittima è di un paese diverso, perché ogni paes·e aveva fatto la sua battaglia e perché ogni paese avesse il suo martire. 1qosi vollero i signori della borghesia, per punizione del servo che volle essere uomo e non pensarono che la loro bieca volontà crea uomini d'acciaio. Dormite in pace, morti gloriosi! Nessuno vi tocca. Altri rnorti ,girano per le contrade del Polesine e d'Italia in attesa d'essere vivi. Risorgete in ispirito con loro. 18e apriste gli occhi, non vedreste che rovine. 1 Tante rovine! \Lasciate che vi liberiamo le sedi ove parlaste, che vi liberiamo la terra ove lavoraste. I morti ohe girano, vi ripetiamo, stanno per lasciare la veste del lugubre silenzio, attendete! Voi non odiaste: amaste soltanto. Vi sarà resa tutta la libertà, tutto l'amore. •Non per voi, non per i vostri corpi n1ortali, ma per il vostro spirito vivente nelle vostre creature. Giù il cappello, se volete che i figli dei morti parti.- scano in un'era migliore, coi vostri figli, il pane del lavoro. 38 BibliotecaGino Bianco ·

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