Giacomo Matteotti contro il fascismo

zione Provinciale, i carabinieri perciò appunto dormivano profondamente, e non udirono nulla, mentre per due o tre ore in città si udirono spari, inseguin1enti, rumori. Nessun carabiniere apparve se non alle 4,40 del .mattino, quando, come nell'episodio dei Maestri Cantori~ i ladri o gli assassini erano scappati, la luna sorgeva e tutto era ritornato in tranquillità. " Fino a questo si arriva, che mentre lo chauffeur che ha condotto l'automobile assassina di Pincara ha deposto e in- . dicato persone; mentre iè noto chi montava l'automobile, chi la pagò, chi andò a compiere l'assassinio, il Procuratore del Re, ancora dopo parecchi giorni, mi dichiarava che non sapeva nulla, e che egli non ha l'abitudine di leggere i giornali! (,Commen~i). lQui non si tratta di fatti singoli, di piccola polizia. Voi avete detto di aver preso delle misure che non sono state osservate. Ma qui si tratta piuttosto di riconoscere una or~ ganizzazione, una associazione a delinquere, la quale si vanta nei giornali, con manifesti vistati dalle vostre autorità, che n1inacciano di morte determinate persone, di organizzare queste spedi'zioni e queste rappresaglie. È una organizzazione a delinquere conosciuta nei suoi centri, nelle sue persone, nei suoi capi, uno per uno, e voi la lasciate intatta. 1Se avviene mai che qualche avversario sia bastonato, allora sono arrestati i capilega, il 1S1ndaco, gli assessori, tutti i nostri di quel Comune, se vi siano o no indizi di colpabilit;à. :Ma da parte opposta nulla; anzi spesso la glorificazione, l'apologia dell'assassinio o dell'incendio .. Ecco perché, onorevoli colleghi, la stampa ·tace sugli avvenimenti della provincia di .Rovigo. Ma allora, che cosa ci resta a fare? Noi continuiamo da mesi e mesi a dire nelle nostre adunanze che non bisogna accettare provocazioni, che anche la viltà è un dovere, un atto di eroismo. Ma abbiamo continua28 E3ib11 ca Gino Bianco

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