Giacomo Matteotti nacque a Fratta Polesine il 22 maggio 1885. Compi gli studi giuridici a Bologna, laureandosi nel 1907 con una tesi su 1 principi generali de la recidiva, stampata in volume nel 1910. Il suo esordio nella vita politica è di questi anni. Viene eletto Sindàco di Villan1arzana, poi in altre An1ministrazioni con1unali del Polesine, quindi nel Consiglio dell'Amministrazione Provinciale di Rovigo. Di fronte alla auerra il suo atteggiamento è di rigidissima opposizione: tale atteggiamento esprime in un articolo nella Critica sociale del 1915 in D'l· lemica con Turati, e in 'un discorso pronunciato al Consiglio Provinciale di Rovigo. Denunciato per disfattismo, subisce una condanna cancellata in see:uito dalla Corte di Cassazione. Chianrnto alle armi e arrm:>lato come soldato semplice, deve subire per !re anni,_persecuzioni, angherie e infine l 1nternamento. · Terminata la guerra, viene eletto deputato per il Polesine. È anche chiaBiblioteca Gino Bianco n1ato a far parte del Comitato Direttivo della Lega dei Comuni Socialisti. La sua concezione' umanitaristica del socialismo a'tuantesi per gradi e il suo teinperamento attivistico ne determinano la profonda avversione alla cc barbarie >> fascista. Difese il uo Polesine socialista in discorsi e in scritti, prodigandosi instancabilmente a soccorrere le organizzazioni e i compagni più colpiti, e sfidando teinerariamente le minaccie e gli assalti dei fascisti. La sua opera come Segretario del Partito Socialista Unitario Italiano fu improntata a questa fondamentale necessità della lotta contro il fascismo, che egli pose seinpre in primo piano. Di qui le rampogne al rifonnisn10 nullista e al conf orn1isn10 di molti dei suoi con1pagn1. Alla fine del 1923 Matteotti pubblica Un anno di dominazione fascista. documentata denuncia dell'azione del fascisino al potere. Qualche n1ese più tardi inizia la pubblicazione di una serie di articoli sul fasci sino del 19191920, criticandone aspramente la bassa demagogia. Dopo le elezioni dell'aprile 1924, ovoltesi in una atmosfera di terrore e di intimidazioni, Matteotti pronuncia alla Camera il fainoso discorso l'ultimo, del 30 inag 0 io 1924' chiedendo I' annullan1e~to dell; elezioni, e sviluppa. nell' apnello del 10 giugno, la prooria oolemica antifascista, sostenendo la necessità della lotta aperta con tro il fascismo. Nel pomeriggio dello stesso 10 gi1;1gno 1924: nei pressi della propria ca~a, viene aggredito, ranito e assassinato per mandato di Mussolini.
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