Ciarlantini. tLei ha un trattato; perché non lo pubblica~ . Matteotti. · Lo pubblicherò quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (vivissim.i rumori al centro e a destra): perché, come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, " i' gjorn·ali invasi, le tìp9grafìe devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori). ,La regola del tre, cui prima accennavo, diede modo al Partito dominante, di controllare personalmerite ciascun elettore, ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boicotta,ggio dal lavoro e con le percosse. (Rumori). . . Voci. No, no! Matteotti. Nella massima parte dei casi però non vi fu ·bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del piti forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del ,Sindacato fascista o del Fascio. (Vivi rumori - Interru- . . zioni). Suardo. L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentante; insulta il popolo italiano ed io per la mia di,gnità esco · dall'aula. (Ru1nori, commenti). La mia città in ginocchio ha inneggiato al Duce Mussolini, sifido l'onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Jler la mia dignità di soldato, abbandono quest'aula. ( Applausi, rurnori, commenti). Teruzzi. [../onorevole IS'u.ardo è medaglia d'oro! :Si vergogni onorevole Matteotti. (Rumori all'estrema sinistra). Presidente. Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda! Matteotti. Io· posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati j certificati elett~rali, mGtodo che in realtà era stato usato· in qualche pie-
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