quale sarebbe stato per essere il destino suo all'indomani 1 (Rumori). Ma i candidati - voi avete ragione di- urlarmi, onorevoli colleghi - i candidati devono sopportare la sorte della· battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Io accenno soltanto, non per doman: dare nulla, ma perché anche questo è un fatto concprrente a dimostrare come si sono -svolte le elezioni. ( Approvazioni . (lll'estrema sinistra). Un'altra delle garanzie piu importanti per lo svolgimento di una libera elezione- era quella della presenza e del controllo dei rappresent~nti. di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che nepa massima parte dei casi, sia per disposizione df legge, sia per interfer~nze di autorità, i seggi - anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante - risultarono composti quasi totalmente di aderenti al Partito dominante. •Quindi l'unica garanzia possibile, l'ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. ,orbene, essa venne a mancare. Infatti nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza ~on poté presenziare le operazioni. iDove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subi le violenze che erano minacciate a èhiunque avesse osato controllare il seggio, la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. 1 Antonio Piccinini, tipografo, candidato· del Partito Socialist~ Italiano a Reg~io Emilia. PrGlevato dalla .sua casa e assassinato dai fascisti il 28 febbraio 1924. Sul nome di Antonio Piccinini si ebbe una votazione plebiscitaria e il caduto risultò eletto deputato. Alla Camera i fascisti ne invalidarono l'elezione. • 169 lioteca Gino Bianco
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