.Abbiamo voluto controllé:lre tutti i cento casi, nei quali dovrebbe stare la profonda ragione della reazione fascista con tutte le sue migliaia di morti dal 1921 al 1924. E abbiamo fatto il controllo, non sui gior:nali socialist~, notoria1nente bugiardt e ifuori della legige, ma sullo stesso Popolo d'Itavia,. e sul ,Corriere della .Sera, citato dai fascisti. 1Ebbene, le povere vittime sono per la massima parte appartenenti proprio a quella stessa massa, a quegli stessi bolscevichi, che poi •si pretese ancora di punire in ragione del cento per uno. Ecco qua i fatti dell'opuscolo fascista: 9 gennaio 1920 - C'onflitto a 1S. Cesario di Modena tra dimostranti e carabinieri:. ,un ferito grave e altri meno gravi. ('Tutti i feriti appart_engono- ai dimostranti. Cfr.: -Corriere). . 21 febbraio - Conflitto a Castelfranco tra carabinieri e socialisti. !Due feriti. (I feriti sono Mariotti e c·erri, socialisti. Cfr.: Popolo d'Italia). 26 marzo - -A Barengo: uccisi un soldato e due scioperanti. 5. aprile - Conflitto tra carabinieri e scioperanti a Decima di Persiceto: 5 morti e numerosi feriti. Delitto dei rossi? A.h, no, ifalsari! È lo stesso Popolo d'Italia che allora ben diversamente raccontava: « Un brigadiere dei carabinieri ribaltò il tavolo sul quale si trovavano gli oratori... ne succede un tafferuglio... e quindi lo stesso brigadiere spara contro .la folla». Tutti i morti e tutti i feriti appartengono ai dimostranti. Non dunque delitto dei rossi; ma delitto contro i rossi; ma vittime rosse, poveri ignoti contadini, ai quali nessuno dedicherà un ricordo! Ed era lo stesso lVlussolini che allora scriveva:·« Il conflitto di [)ecin1a è il piu grave. Grave per il numero dei n1orti. Grave soprattutto perché non giustificato dal contegno della folla comiziante. Il brigadiere meglio avrebbe fat153 iblioteca Gino Bianco
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