Giacomo Matteotti contro il fascismo

contro l'ora legale. Parto dall'individuo e punto contro lo .Stato. Se la rivolta contro l'ora legale fosse il supremo tentativo di rivolta dell'individuo contro la coercizione dello Stato, un raggio di speranza filtrerebbe nell'animo nostro ... Abbasso lo 1Stato sotto tutte le sue specie; lo S,tato di ieri e di domani; lo Stato bor.ghese e quello socialista » (firmato: Mussolini. Popolo d'Italia, 16 aprile 1920). Il ferroviere fascista avvertiva alla stessa data: 1 « È- be- • ne che l"opinione pubblica si prepari a una nuova e probabilmente pit1 grave agitazione dei ferrovieri... occorre rifer.ire gli stipendi alla lira-oro»· (Popolo d'Italia, ibid). E mentre i postelegrafonici di Milano scioperavano, il giornale di Mussolini commentava tfavorevolmente: « Questo sciopero ha un carattere locale di protesta, ma è pure una signiificativ~ espressione dello stato d'animo di una n1assa che è stanca di attendere gli studi e le modifiche dei Mi- ~istri » (10 aprile 1920). Il giornale fascista era però in dissenso col postelegrafonico fascista Contessi che voleva lo sciopero; e preferiva protestare contro l'onorevole Candiani, di cui I(< p.on riesce a spiegare la· resistenza opposta allo sciopero dei vetturini » (Popolo d'Italia, 21 aprile 1920). Perfino quello! Nella primavera 1920 fiorivano gli s·cioperi dei contadini, oggi deploratissimi dal libercolo fascista. tMa allora Mussolini, il Salvatore, aveva anche per essi una parola e un fiore: « I contadini che oggi si agitano per risolvere il problema terriero, non possono essere guardati da noi con antipatia. Commetterannç> degli eccessi, ma vi prego di considerare che il nerbo delle fanterie era composto di contadini » ( Popolo d'Italia, 26 maggio 19120). Anche Cesarino Rossi, fascista, aUoi:a commentava: « Non sconsigliamo a priori l'esercizio della lotta di classe e l'azione diretta quando il proletariato si trovi ad urtare 151 ibtioteca Gino Bianco

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