Giacomo Matteotti contro il fascismo

tre i gravi disagi di oltre quattromila .famiglie, e porre a repentaglio la vita di una città come Torino. Il suo contegno è vivamente biasimato anche da molti industri.ali » ( Popolo d'Italia, 21 febbr.aio i920). E: per lo sciopero nelle secondarie: « La vertenza pen · deva specialmente sulla R. M. da accollare al personale, e " su1le tabelle che, secondo il ,Governo annullerebbero quasi tutti i diritti acquisiti con !"anzianità di servizio» e, riprodotte quindi largamente tutte le motivazioni dei ferro-tramvieri, conclude: << 18e le cose stanno come affermano costoro, è certo che 1~ causa dei tramvieri merita ogni maggiore considerazione e il piu caldo appoggio» (Popolo d'Italia, 24 :febbraio 1920). :Lo stesso giornale, il 12 marzo 1920, riproduceva nuove ragioni di agitazion~ dei ferrovieri, e commentava: I{< !Se le cose stanno in questi termini, non c'è dubbio che i ferrovieri hanno ragione ». Quando scoppiava lo sciopero generale a Parma, il Popolo d'Italia ne appoggiava le ragioni (20 marzo 1920) e, ·durante lo sciopero agrario sindacalista di ,Parma, deplorava « igli agrari cocciutamente irremovibili, e i bolscevichi che provocano gli scioperanti e sono messi in fuga dai sindaca•· listi» (24-25 marzo). · Il 30 marzo 1920 .riprendeva l'agitazione postelegrafonica, e l'associazione di seconda categoria, diretta da_fascisti, minacciava « una nuova e piu violenta forma di agitazione .estrema»; mentre il fascista Contessi protestava che ·« il caro-viveri non è una invenzione dei socialisti. .. ma siamo tutti malcontenti ». Il libercolo di propaganda fascista ricorda, però, tr~ gli · scioperi piu disastrosi e ingiustiificati, quelli contro « l'ora legale». Ma era allora •Mussolini che anarcheggiava con queste parole in articolo di fondo: « Io sono lo 1Stato... Io sono 150 Biblioteca Gino Bianco ,

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