Disertori e fascisti * Uno degli argomenti preferiti dai nuovi patriotti è l'amnistia data ai disertori nel 1919. Per quest'atto nefando, ILo~ dovico Mortara, Primo Presidente della c·assazione, è stato licenziato; un Presidente del !Consiglio è posto al bando dalla vita politica, e cento altri fatti di rea,zione sono giu: sti'ficati. Ma nel 1919, quando quelle amnistie venivano emanate, quando nel crogiolo ardente delle passioni e dei sentimenti del dopoguerra i provvedimenti erano richiesti, pensati e dettati, quale era il pensiero e· l'atteggiamento dei :fierissimi attuali custodi del piu puro interesse nazionale? Eccolo. 'L'abbiamo già accennato e ora lo precisiamo. La prima amnjstia del febbraio 1919, 1a quale comprende i disertori, escludendone però quelli da reparti di prima linea, ì disèrtori per la terza volta nonostante ammonimento, e quelli assenti piu di 15 giorni, è annunciata dal Popolo d'Italia, giornale di Mussolini, con questo grande titolo su e colonne: La grande amnistia militare della pace e della vittoria. Al testo del decreto, sullo stesso giornale, segue poi una breve nota che incomincia cosi: I(< 1 Non è un commento. Non è una critica. Pac~ficazione sociale? Si. Tutela del diritto dei morti? 181. Vendetta delle regioni invase? 1Si. Infatti i disertori 'in faccia al nem.ico, i traditori e i latitanti sono esclusi. Il· re non è stato che un interprete del sentimento nazio-· nale », e conclude senz'altro: •« INel complesso questo decreto soddisfa le esigenze della coscienza nazionale». Il consenso al decreto di amnistia per i disertori è dunque chiaro ed evidente. Ma un sofista potrebbe obiettare che altro è il decreto * Articolo pubblicato ne La Giustizia del 14 febbraio 1924 con il titolo: Proprio nel 1919. I disertori e il giornale di Mussolini. 142 Biblioteca Gino Bianco
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