Giacomo Matteotti contro il fascismo

di Cassazione Ludovico Mortara ché aveva fatto parte di un 'Ministero anteriore; e al licenziamento del prof esso-re di Università Lombardo Pellegrino, deputato dell''opposizione costituzionale, senza preventiva comunicazione del provvedimento! L'essere f ascist'i è insomma una seconda e· piu importante cittadinanza italiana, senza la quale non si godono i diritt.i civili e la libertà del voto, del domicilio, della circolazione, della riunione, del lavoro, della parola, e dello stesso pensiero. XVI. ELE1TO.RATO, ELEZIONI Il 14 novembre 192i, l'on. Mussolini dichiarava al Journal di Parigi: « Non darò il voto alle donne. È inutile. In ·Germania e in Inghilterra le elettrici votano per gli uomini». Ma nel 1923 il Governo fascista propone il voto amministrativo alle donne, facendone però un privilegio di alcune . categorie, le piu ampie delle quali possiedano un certiificato di istruzione che le donne del popolo di solito non hanno, o che possiedano un determinato censo. In tal modo è concesso apparentemente il vot~ alle donne, per diminuire in sostanza il suffragio universale e ritornare al voto plurimo dei censiti in confronto del voto unico dei proletari. :La nuova legge elettorale politica è· organizzata in modo che permette al partito al Governo di conquistare 356 posti in Parlamento su 535, anche ottenendo soltanto il 25 per · cento dei suffragi. La lista dei 3-56 deputati della maggioranza è determinata praticamente, e nome per nome, dal Presidente del 1 Governo in carica. 1L,e minoranze dovranno dividersi tra di loro solo 179 posti anche se mettessero insieme piu della metà dei suffragi. 'Le elezioni amministrative in Italia· si sono svolte nel 1923 quasi tutte in ambiente di violenza e di minaccia. Alla 121 lioteca. Gino Bianco

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