Giacomo Matteotti contro il fascismo

,Per la Milizia rN azionale sono stati spesi 47. milioni nel primo semestre 1923, ed è stato usato gran parte del caser- • n1aggio e fornitur.e già appartenenti alla guardia regia. Per il 1923-24 sono stati stanziati 25 milioni. !La milizia fascista gode di particolari· ribassi sulle f errovie (decreto 18 marzo 1923, n. 816). All'equipaggiamento si è provveduto senza limiti di somma e senza il parere del Consiglio di !Stato (decreto 25 febbraio 1923, n. 467). Col decreto 26 settembre, n. 2146, è stato stabilito che ufficiali e impiegati dello !Stato, j quali prestano servizio permanente nella IM. N., hanno, oltre lo stipendio per l'impiego non disimpegnato, una sopraindennità mensile, da 150 a 500 lire. I militi che ~pesso sono impiegati presso aziende pr~vate conservano sempre il posto in caso di chiamata, (decreto 20 agosto 1923, n. 1880); e anzi in parecchie aziende tram viarie e simili percep·ìscono ugualmente anche lo stipendrio dell'azienda. Tutti i militi, cioè tutti i fascisti, possono portare la rivoltella anche fuor1 servizio e senza pagament'o del porto d'armi (regio decreto 20 agosto 1923, n. 1881). ·Al còntrario i Prefetti hanno emanato· ordini per i quali a tutti i sovversivi (cjoè a tutti i cittadini non fascisti) ,è negato il porto d'arme. !La milizia serve a scopi puramente politici: « ,La milizia è una grande polizia politica; il suo compito è quello di rendere impossibile ogni turbamento dell'ordine pubblico, ogni gesto o tentatlivo di sedizione contro il Governo fascista» (Gran Consiglio ;fascista, 25 luglio 1923). Il -generalè comandante ;De_Bono ~nvia pubblici telegrammi .dichiarandosi «pronto ad uccidere ... [chi? cittadini italiani?] per il fascismo » (23 novembre 1923-). L'Italia è il solo Paese civile dove una milizia di partito iè tenuta in armi e pagata a spese dello Stato contro un'altra parte di cittadini. 117 "blioteca Gino Bianco

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