Giacomo Matteotti contro il fascismo

perifino a responsabili di furto e di ricettazione (quando il ladro, fascista, poté dar ad intendere di aver rubato per finanziare... Ja marci.a su ·Roma!) e· se ne sostenne l'applicazione a:q.cRe per la diffamazione e... per l'adulterio! 1 Di fronte a tanta inaudita larghezza per i reati comrnessi a 1« lfine nazionale », il decreto fece un trattamento di " estrema severità· agli ... altri. •Per quanto il ,Presidente del Consiglio nella lettera gratulatoria al Ministro dicesse_ che con quel provvedimento il cosidetto « governo tirannico apriva le porte delle galere ( !), », la verità è che non ne fu aperta nessuna. Per i reati politici o a move·nte politico (salvo l'omicidio) un anno di condono: cosi per quelli commessi in occasione di competizioni econon1ico-sociali. L'amnistia, _il completo oblio, fu concessa solo ai reati meno gravi (puniti con un minimo non superiore ai tre anni) comn1~ssi in dipendenza di agitazioni, conflitti o competizioni economico- sociali. Quindi i beneficati 'furono pochissimi. Il decreto 9 aprile 1923 fu semplice concessione di condono di tre mesi per reati comuni. Il recentissimo decreto 31 ottobre 1923 iha dato amnistia a tutti i reati a movente. politico, ma ne esclude tutti i reati contro la sicurezza dello Stato e quelli per i quali la pen~ stabilita è superiore nel minimo ai tre anni. . >Laprima esclusion~ non ha una ,grande importanza pratica, ma è grottesca e iniqua. iLa seconda esclude tutti e proprio i condannati a pene piu .gravi, ai quali, solo col concorso di certe condizioni scusanti, si concede il condono di qualche anno. ~nche da questo condono sono però sempre esclusi i reati contro la sicurezza dello S:tato. 1 0ra invece una vera amnistia, una vera pacificazione avrebbero dovuto rivolgersi proprio aj reati contro le persone, commessi durante la guerriglia civile del '21 e del '22, e giudicati da giurie spesso e inevitabilmente traviate dall'odio o 110 Bibliv eca Gino Bianco

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