Giacomo Matteotti contro il fascismo

sentanza delle organizzazioni operaie libere con delegati delle corporazioni fasciste, o l'ha messa in minoranza. ,Nelle Conferenze dell'Ufficio Internazionale del Lavoro d-i :Ginevra (Società delle Nazioni) il rappresentante operaio .. prima .desi.gnato dalla Confederazione del Lavoro, è stato invece sostituito dal Governo con un rappresentante delle corporazioni fasciste, che sono miste di operai e di datori di lavoro. Licenziamenti ad arbitrio - Con una serie di decreti lo Stato ha dato l'esempio dei licenziamenti dei lavoratori senza alcuna garanzia di selezione, di procedura, di accertamento, di contestazione e di giudizio (decreti 25 gennaio 1923, n. 87, 28 gennaio 1923, nn. 143 e 153, 14 aprile 1923, n. 945, per gli impiegati statali; decreto 24 settembre 1923, n. 2046, per dipendenti aziende tramviarie e ferrovie secondarie; decreto 27 maggio 1923, n. 1177, per dipendenti ·Enti locali:). 'Tutti questi decreti escludono il ricorso al C'Onsiglio di Stato per « violazione di legge», che è norma comune di tutti i ricorsi amministrativi. Non lo esclude~ sembra, il decreto per i secondari, n1a, in cambio, il ricorso è rimesso al giudizio arbitrario e definitivo del ,Ministro dei iIJL. !PP.; ed è imposto un termine di dieci giorni per la presentazione al Ministero stesso, che nella maggior part;e dei casi la rende impossibile. Nell'officina carte-valori di Torino si è modificato il regolamento interno, per in1por~e il licenziamento immediato e punitivo (e senza alcun compenso nonostante molti .anni di servizio) per i motivi novissimi di .« notorio sovversivismo, anticostituzionalità o antipatriottismo »! 1 Lo stesso nelle manifatture tabacohi, dove è stato aggiunto· il· motivo di « immoralità » per le· donne. 101 'blioteca Gino Bianco

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