fascista) sussidi e anticipazioni statali a industrie private, che· presupporrebbero la conoscenz~ sicura delle condizioni delle industrie, se non vogliono dipendere da impuri legan1i o pressioni di interessf privati. Assicurazioni sociali - a) Disoccupazione e collocamento. IS'oppresso l'Ufficio 1Nazionale e relativi or:gani periferici. Quasi tutte le 1Casse professionali affidate all'amministrazione di' un comrriissario governativo. I lavoratori devono pagare i contributi, ma non possono amministrare i loro denari. Soppressi tutti gli Uffici di collocamento di classe-, consentiti dai vigènti decreti; ridotti gli uffici misti (decreto 4 febbraio 1923). b) Infortuni agricoli. -Esclusi dall'indennità i lavoratori di oltre -65 anni e sotto i ,12 anni, mentre nessuna disposizione legislativa proibisce il lavoro prima e dopo queste età. Consentita la riversibilità dell'onere dell'assicurazione, in tutto e in parte, sul piccolo affittuario lavoratore diretto, sul mezzadro, sul c_olono parziario. 1Portq.to il minimo d'invalidità permapente indennizzabile dal 10 al 15%. Esclusi dal sussidio per inabilità temporanea i piccoli proprietari, i mezzadri, gli affittuari e loro famiglie, regalando cosi alla proprietà il pagamento dei premi assicurativi (decreto legge 11 febbraio 1923). e) Malattie. l\tlal,grado il Consiglio dei :Ministri il 16 novembre 1922 abbia fatto delle promesse in merito all'assicurazione malattie, nessuna effettiva ulterior~ proposta è venuta a dare corso alla prqmessa. d) Assicurazione invalidità e vecchiaia e disoccupazione. In molte zone gli agrari hanno sospeS1i i loro contributi. La Cassazione ha ritenuti non validi i decreti che impongono i contributi, sinché non siano convertiti in legge; e quindi dappertutt'o è · stato sospeso il contributo padronale. Il Governo ha assistito inerte al fatto che annulla l'assicurazione. 99 'blioteca Gino Bìanco
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