Egidio Reale - La libertà della cultura e la cultura di massa

disfatta servità intellettuale, peggiore ancora di quella dei loro antenati, rozzi, ignoranti, che non sapevano leggere, ma che almeno avevano, a propria difesa, un'innata diffidenza e scaltrezza ed erano capaci di attenzione e restavano fedeli a vecchie tradizioni. E si pensi a quello che di masse - fra le più intelligenti e le meno incolte - hanno potuto fare, in tempi recenti, nei quali tuttavia stampa, radio, cinema non avevano la diffusione e l'influenza che oggi hanno e la televisione ancora non esisteva, certi regimi, servendosi della cultura e del riposo, per· trasformarli in sfacciata propaganda, in ubbriacature collettive, in soppressione del pensiero, della personalità, della coscienza, della libertà, per condurre infine i popoli nell'incubo sanguinoso e nel turbine distruttore della guerra. Non v'è dubbio, dunque, che accanto a quello della formazione e diffusione della cultura di massa, fenomeno benefico di elevazione intellettuale cui nessuno vorrebbe rinunziare, si pone, · sempre più urgente e più grave, il problema della libertà della cultura, dei mezzi migliori e più atti a promuoverla e difenderla, dell'utilizzazione della cultura per un arricchimento, non per un impo20 BibliotecaGinoBianco

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