Giacomo Matteotti : l'ultimo discorso. La prima commemorazione

IL SIMBOLO E LA NEMESI. Quello, che era cosa nostra, è divenuto anche la cosa vostra, l'uomo di tutti, l'uomo della storia. E, ingrandito così, quasi è tolto a noi come alla famiglia dolorante - perohè è divenuto un simbolo. Il simbolo di un oltraggio che riassume ed eterna cento e cento mila altri oltra~gi, tutti gli oltraggi fatti ad un popolo; la figura che compendia tutti gli altri trucidati e percossi per lo stesso fine, da Di V agno a Piccinini, agli infiniti altri oscuri; il simbolo di una stirpe che si ri,scuote; il simbolo di un passato che si redime, di un presente che si ridesta, di un avvenire che si annunzia; della immortale democrazia, della indefettibile giustizia sociale, che si rimettono in ,cammino; dell'Italia che, dopo una parentesi di spaventoso Medio Evo, risale nella luce dell'età moderna, rientra fra le genti civili. Il simbolo e la Némesi: · la Némesi augusta, o signori, che è della storia. Cerchi il Magistrato le colpe e le ferocie se'condarie e minori; incalzi gli esecutori codardi e i mandanti immediati : còmpito anche questo ~ltamente ris)>ettabile e necessario. Frughi e tenti di sventare la congiura degli intrighì, di snodare il groviglio dei sìlenzi coinprati o ricattati le mendic·ate omertà, e il tagliaborse che s·i annida nell 'assassino. Tutta questa è la crona·ca. La Némesi vola pii! alto. Essa addita il grande mandato; il mandato che erompe da .più anni di violenze volute, di violenze inanellate alla frode, di consenso cercato ed irriso; dal sarcasmo di una pacificazione, proclamata a parole e impedita e violentata nei fatti; dall'incitamento perenne alla soppressione del pensiero libero e di chiunque lo incarni, la quale è soppressione della 28 Bibllotecc1Gino 81a1e,o

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