E il dovere di vivere è anche, e sopratutto, il dovere di morire quando l'ora lo comanda. Di morire per rivivere; di morire perchè tutto un popolo morto riviva; di morire perdìè il nostro sangue purifichi le zolle, le acre zolle della Patri"a, che alla !Patria - se le fecondi sudore di servi - procacciano messi avvelenate. E questo vivo, che è qui accanto a me, alla ~ia destra, ritto nella sua svelta figura di giovane arciere, di cui voi vedete il sorr:so, di cui voi scorgete il cipiglio - perchè non è un'allucinazione, perc'hè lo vedete, perchè non vi inganno, - questo vivo, questo superstite, questo ormai immor tale e invulnerahile, fatto tale dai nemici nostri e d'Italia; • questo vivo, nel l'odierno rito, è trasfigurato. E' Lui ed è tutti. E' uno ed è l'universale. E' un individuo ed è una gente. Invano gli avranno ta·gliuzzato le membra, invano (come si narra) lo awànno assoggettato allo scempio più atroce, invano il suo viso, dolce e severo, sarà stato sfigurato. Le membra si sono ricomposte. Il miracolo di Galilea si è rinnovato. A che ,le vane ricerche, o farisei d'ogni stirpe? A che gli idrovolanti sul lago, a che il perlustrare la macchia, il frugare nei forni? L' a'tello ci ha reso la salma. Il morto si leva. « LA MIA IDEA NON- MUORE». E parla. E ridice le parole sante, strozzategli nella gola, che furono da uno dei sicari tramandate alle genti, che son Sue quand'anche non le avesse ,pronunciate, che son vere s'e anche non fossero realtà, perchè sono l'anima Sua; le parole che si incideranno nel bronzo sulla targa che mureremo qui o sul monumento che rizzeremo sulla piazza a mònito dei futuri : 26 Bibllotee,a Gino 81a,1e,o
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==