Giacomo Matteotti : l'ultimo discorso. La prima commemorazione

Il VINDICI SACRIJICIO DIMATTIOTTI celebrato da Filippo Turati Vorrei che a questa riunione, non si desse il nome logoro, consunto - specialmente qui dentro - di « commemorazione ». Noi non << commemoriamo ». Noi siamo qui convenuti ad un rito, ad un rito religioso, che è il rito stesso della Patria. Il fratel'lo, quegli ch'io non ho bisogno di nominare, perchè il suo nome è nei vostri cuori, perchè il suo nome è evocato in questo momento da tutti gli uomini di cuore, al di qua e al di là1 del!' Alpe e dei mari, non è un vinto, non è neppure un assassinato. E.gli vi.ve, Egli è qui, presente e pugnante. E.gli è un accusatore; Egli è un giudicatore; Egli è' un vindice. UN VINDICE. Non il nostro vindice, o coJleghi. Sarebbe troppo misera e futile cosa. Egli è qui ,il vindice della terra nativa; il vindice della Nazione che fu depressa è soppressa; il vindice di tutte le cose grandi, che Egli amò, che noi amammo, per le quali vivemmo, per le quali oggi più che mai abbiamo, anche se stanchi e sOlpraffattidal disgusto, il dovere di vivere. 25 Biblioteca G,no B anco

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