Giacomo Matteotti : l'ultimo discorso. La prima commemorazione

Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli a1litri essere in grado di fare osservare _la legge da parte di tuUi. (Interruzioni a destra). Voci a destra: E la rivoluzione dov'è? « O RISTABILIRE L'AUTORIT4' DELLA LEGGE O ROVINATE L'INTIMA ESSENZA DELLA NAZIONE;> MATTEOTTI : Voi dichiarate ogni giorno di volere 1,- stabilire l'autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se s,iete ancora in tempo•; altrimenti voi sì, veramente roviniate quelh che è l'intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltr,e a tenere la Nuzione divisa in padroni e sudditi, poichè questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è da.ta, ci poS1Sonoessere ea-rori, ecoessi momentanei, ma il popolo icaliano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sè medesimo. (/n• ierruzfoni a destra). Noi deploriamo invece che si vo1 ili,a dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sè e deve esseTe governato con la forza. Ma il nostro poporlo stava risollevandosi ed educandos1 i, anche con l'opera nostra. Voi volete ricacciami indietrn. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alito saluto e crediamo di rivendicame la dignità, domandando il r,invio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all'-esiirema sinistra - Vivi rumori). · 24 Biblioteca Gino Bianco

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