-- L' u lt i1110 diseodrisGoiacoHmatot(~ LA PRIMA COJJI1'IE1'IORAZIONE DI FILIPPO TURATI S. A. EDITRICE Con ilcontributodi "AVA -.r TI ' PRESIOENZADELCONSICLIO • .;f~SARJ J..'I • DEI MINISTRI /;~· Struttum di mis.sio11<: anni,'Crs.'uinazionttli cd cvcm;spon;v; ,,,,.;on,t; I, À-:7 e mtcrnaz1onah ,\'A?,\0~
Biblioteca Gino Bianco
GIACOMO MATTEOTTI L' u I t i m o d i s c o r s o di Giacomo Matteotti La prima commemorazione di Filippo Turati , S.A. EDITRICE "AVANTI!,, 1 ROMA-MILANO Biblioteca Gino rnarico •
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l' ULTIMDOISCORSO ·Dll MARTIRI (Camera dei Deputati, 30 magg:o 192ft) PRESIDENTE: Ha chiesto di padare l' onorevole Matteotti. Ne ha facoltà. « CON'llESTIAl\fO in tronco LA VALIDITA' DEI VOTI, DELLA MAGGIORANZA ... » MATTEOTTI: Noi abb:amo avuto· da parte de!l; Giunta delle elezicni la proposta di convalida di numerosi coll:ighi. Nessuno c·ertamente, do6li appartenent,i a que5ta Assemblea, all'infuori credo dei -:omponenti la Qi,:.m,ta,delle elezioni, saprebbe ridire l'elenco dei nomi letti per la convalida, nasuno, nè della Camera, nè delle tribune della Stampa. (Vive interruzionialla destra e al centro). LUPI : E' passato il tempo in cui si parlava per le tribune I MATTEOTH : Certo la· pubblicità è per voi un' istituziooe dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori - Interruzioni alla destra e al centro). · Com'.:nque, dicevo, • in questo momento non esiste da parte dell'Assemblea una conosceni;a esatta dell'oggetto ~ul Biblioteca Gino Bia'lco
quale si de11ibera.Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, ·possiamo immaginare che essi rappre:entino una parte della maggiomnza. Or contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: c:oè, che la l,ista di maggioranza govsemativa, la qua'e· nomonalmente ha ottenuto una votazione d~ quattro milioni e tanti voti... (Interruzioni). Voci al centro : Ed anche più l MATTEOTTI : ... cotesta Esta no111li ha ottenuti, di fatto e I:beramente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (Rumori - P10teste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attrihuiti l Potrebbe darsi che i ncmi letti dal Presidenre s:ano di quei capilista che resterebbero eletti anche se, inv,ece del premio d) ma,ggioranza si applicasse la proporzione pura in ogni circoscriz:one. Ma poichè nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nes- ',suna affermaz:one generica d[ tale specie, ·probabi,lmente tali tutti non sono, e quindi cmtestiamo in questo· luogo e in tronco la vialidità deHa .elezione dell-a maggioranza: ,(Rumori :civissimi). Vorrei pregare almeno i .colleghi su:lla elezione dcii qual,i oggi sj giudica, di astenersi per lo meno dai. .rumori,. se non ~fa] voto. _( Vivi commenti ~ Proteste -- lnte-rruiioni aUa Jestra e al centr~). .. MARA VIGLIA: In contestazione non c'è nessuno, diversamente si asterrebbe ! MATTEOTTI : Noi contesti,amo... · MARAV1IGLIA: Allora contestate voi! MATTEOTTI : Certo sarebbe meraviglioso se contestasse lei! Biblioteca Gino Bia'lco
L'elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida e aggiungiamo che non è valida iri tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplic:tamen'.e dal Governo, ripetuta da tutti gli orgz.llli della stampa ufficiale, ri•petuta dagli oratori fascisti in tutti i comizii, che le dezioni noo avevano che un valore assaii relativo, in quanto che il Governo norn si sentiva soggetto al responso ele'.torale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replica'.amente - avrebbe manter-uto il potere con la forza, anche se... ( Vivaci interruzioni a destra e al centro - Movimenti del!' onorevole Presidente del Cònsiglio). Vod a destra: Sì, sn Noi abbiamo fatto la guerra! (Applausi alla destra e al centro). « NESSUN ELETTORE ITALIANO SI E' TROVATO LIBERO ... » MA TTEOTII : Codesti vostri appl,ausi sono la c0nferma preciSla della fondatezza del mio riagionamento. Per ,•os.tra ,stiessa conforma durnque ne5.5lin· eldttore i1ta,\i,anosi è trovato libem di decidete ·con la s·ua volontà ... (Rumori, proteste e interruzionia destra). Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito ... MARAVIG1JIA: Hanno votato otto milioni di ital-ialllii! MA TTEOTII : ... se cioè egli approvava 'e non approvava la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perchè cirascun cittadino sapeva a priori che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c'era U[):aforza a disposizione del Governo che avrebbe .ainriiJllatoil suo voto, e il suo responso. (Rumori e interruziorria destrci). 5 Biblioteca Gino B1an(,o
Una voce a destra : E i dlue millioni di voti che hanno preso le mirnoranze? FARINACCI : Potevate fare la rivoluzione! · MARAY;IGLIA: Sarebbero stati due milioni di eroi! MA TTEOITI : A rinforzare tale proposito del Go-- vemo, esis:e urnam_ilizi,a rmata... (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di << Viva la Milizia »). Voci di destra: Vi scotta la Milizia! MA ITEOITlr. ... esiste una milizia armata... (Interruzioni a destra - Rumori prolungati). Voci : Basta! Basta! PRESIDENTE: Onore'VoleMatteotti, si attenga all'argomento. MATTEOTTI : Onorevo!e Presidente, forse e11lanon m'intende: ma io parlo di elezioni. Esiste una 'milizia armata.-.. (Interruzioni a destra) la quale ha questo fonda, mentale e dichiarato scopo : di sostenere un determinato capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fosoismÒe non, a d:fferenza dell'Esercito, il Capo dello Statd. (/nterrutioni e rumori a destra); Voci a destra: E le guiardie ro-sse?, MA TTEOTII : Vi è ~na ·m-i)4ziiarmata composta di cittadìni di un solo Partito, la quale ha il èompito dichiarai'.o di sostene~ un determ:nato Governo con la forz:a, a:n· che se ad esiso il consenso manoas5e (Commenti). 11n aggiunta e in particolare... (Interruzioni) mentre per la let 5ge elettoiiale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in· funzioni o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l'Italia specialmente rurale z:hb:amo coootatato in quei gio.rni la presenza di militi naiiqnaji in ~ran nunwro... (lnt~m,1,- zioni - Rumori), · 6 Biblioteca Gino Bianco
FARINACCÌ : Erano i bali,l,Ìa! MATTEOTTI: E' vero, onorevole Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i. balilla; (Approvazioni ali' estrema sinistra - Rumori a destra e al centro). Voce al centro : Haooo votato .i disertori per voi! CONZALES: Spirito denaturato e retti.ficato! MATTEOTTI : Dice\'o d:m.que che, mentre a'bbiamo visto numerosi di questi ~iEti in ogni oittà e più ancora nelle campagne (Interruzioni) gl.i elenchi degli obbligati alla astensione depositati presso i Comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare I' illusione del!' osservanza di una legge apertamente violata, conferme lo stesso pensierÒ espresso dal Presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle oabine. (Rumori). A parte questo argomento del proposito deil Governo di reggersi anche con la forza contro il cons,enso, e de! faitto di una milizia a disposizione d; un Partito che impedil-ce ali' inizio e fondamentailmoote la libera espressione del- .la sovr,anità popolare ed elettorale e che invalida in blo<.:co l'ultima elezione in hali,a, c'è pni una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le sin6ole manife~tazioni elettorali. (Interruzioni - Commenti). Voci ,a destra: Perd1.è avete paura! Perchè scappate! MATTEOTTI : Forse al .Messico s:i usooo fare le elezion,i ncn con le schede, ma col cora,ggio di fronte alle rivoltelle. ( Vivi rumori - Interruzioni - Approvazioni ali' estrema sinistra. E chiedo scma al Messico S{; non è vero. (Rumori prolungati). ·I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede ... (Interruzioni - Rumori). 7 I Biblioteca Gino 81a,1co
Dicevo che il primo momento elettorale è quello per il quale ogni Partito presenta con 300 o 500 ... (Interruzioni, rumori}. . GRECO: E' ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento! MATTEOTTI: E allora scicg1 l1 iete il Pia[tlamento t GRECO : Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di1 essere ri~pettati. MA TIEOTTI: Ciascun Pélirtito doveva secondo la legge elettorale, presentare la propri-a lista di oond:dati ... ( Vivi rumori). MARAVIGLIA: Ma pia.rii sulla proposta dell'ornorevole Presutti. MATTEOTTI : Richiami dunque lei ali' ordine il Presidente! « IN SEI CIRCOSCRIZIONI LE FORMALITA' NOTAR-ILI F'URONO IMPEDITE CON LA VIOLENZA ... » I La presentazione delle 1-iste- dicevo - deve avvell!ire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in ~eeioircoscrizioni srJ quindici le operazioni notarili c'he si compiono privatamente nello stud-ìo dJi un notaro, fuori della vista pubblica e di q,uelle che voi chiamate « provocazioni n, sono state impedi,te con violenza. (Rumori vivissimi). BASTIANINI: Questo lo dice lei! Voci dalla destra: Non è vero! Non è vero! MATTEOTTI : Volete i singoli fatti? Eccoli : ad Iglesias il Collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata ... (Rumori}. 8 Biblioteca G,no B anca
MARA VIGLIA: Non è vero. Lo inventa lei in questo momento. FAR1INACCI: Via a finire che faremo sul serio quello che non abbi·rmo fatto! MA TIEOTII : Fa,reste il vostro mestiere! LASSU: E' la ve11ità!E' la verità! MA TIEOTTI : A Melfi... (Rumori vivissimi interruzioni). A Me!ifi è stata impedita ,l1ar.accoha delle firme con la violenza. (Rumori). In Pugha fu bastonato perfino un notaio. (Rumori viviss,imi). · ALDI-MAI : Ma questo nei ricami non c'è! In nessuno dei. ricorsi! Ho visto io gli atti delle Puglie e in nessuno de: l'icorsi è accennato il fatto di oui pa:da l'onorevole IVlaueotti.. / FARINACCI: Vi faremo e.ambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione! MA TIEOTII : A Genova (rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte furono po•rtati via da1 l tavolo su cm erano sta11ifirmati! Voci: Perchè er2JI10falsi! MA TTEOTI 1l : Se emno falsi doV1evatedènunciiar!iai magistrati ! FARINACCI : Per1 chè non avete fatto i reclami alla Giunta delle elezioni? MATTEOTTI: Ci sono. Una voce dal banco delle Commissioni: No, non ci sono li inventa lei. . PRESIDENTE : La Giunta deHe elezioni dovrebbe dare esempio <l'i compostezza ! I component,Ì d~lla Giunta detle elezioni parleranno dopo. Onorevole M.atteoHi, continui. 9 Biblioteca Gino Bianco
MATTEOTTI : lo espongo fatti che non dovrebbern provocare rumori. 11 fatti o sono veri o li dlimostrate falsi. Non c'è offe,sa, non c'è ing.:uria per nessuno in oiò che dico : c'è una descrizione di fatti. TERUZZI : Che non esistono! MATTEOTTI : Da parte degli onorevoli componenti della Gimta delle eleziorni si pro-testa che alc:.mi di que,ti faui non sorno dedott•i o documenta.ti presso la Giunta delle elez=oni. Ma voi sapete beniss·imo come un:a situaziorne e un regime di viOll,enzanon solo determina i fatti stessi, ma .impediscono spesse volte la denuncia e il reclamo formale. Voi sapete che persone, le quali hanno dato i I loro nome per attesta,r•e sopra un giornale o in un documen,m che UJl fatto era avvenuto, sono state immedli,atamernteper· cosse e messe quirndii nel!.a imp0ss:bilità di conformare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera !'.annu:lamento per violenze di una priina elezione fascista, molti di colom che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, f-uwno chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, fa. cendo ad essi un vero e proprio processo privato perchè a,ve- , vano attestato il vero. o fìrma,to i documenti ! In seguito al processo fascista essi furono boicottuti dal lavoro o percossi. (Rumori - Interruzioni). Voce a destra: Lo provi. MATTEOTTI : La stessa Giunta delle elezioni r·ic~- vette allora le prove del fauo. Ed è. per questo; onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in, questa Camera \' eco di quelle IO Biblioteca Gino Biarico
' -\ proteste che altrimenti nel paese nòn pòssono avere alcun~ altra voce ed espressime. (Applausi all'estrema ~in-istra). In sei circoscrizioni(,' abbiamo detto, le formal.ità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempc si dovett; supplire 'malamente e, come si potè, con nuove firme in altre Provincie. A Reggio Cal,abria, per esempio, abbiamo dov:.ito provvedere con nuove firme, per supplire qud:,e che in Basilicata erano state impedite. Una voce dal banco della Giun-ta: Dove furono im~ ped:te? I : MATTEOTTI : A Melfi, a Iglesias, in Puglia ... devo ripetere? (/nt_erruzion · - Rumori). « Al CANDIDATI NON FU LASCIATA NESSUNA LIBERTA' DI ESPORRE IL PROPRIO PENSIERO ... » Pres'Ulpposto essenziale Ldi ogni ele21iorneè ~he i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettora,le il voto, possano espone in contradditor:o con il programma del governo, in pubblic;i comizi o ar.che in privati localii, le loro op:nioni. In haEa nella massima parte dei luoghi, anZ!i quasi da per tutto, questo non fu possibile. Una voce : Non è vero! P2!rili !'on. Mazzonii. (Rumori). ,t '-' • MATTEOTTI : Su ottomila Comuni .italiani e siu mille candidati delle minoranze la po,s,s.ibilità è stata ridotta a un piccoEssimo mmero di ca,si, wltanto là dove il partito dominante ha consentito per abune ragioni particolari o di luogo o di persona. (Interruzioni, rumori). Volete i fatti? La Camera: ricorderà l'incidente occorso al co!ilega Gonzales. 11 / Biblioteca Gino Bianco
TERUZZI : Noi ci ricordiamo del 1919 quando buttavate gli ufficiali nel Navi1il.io. Io. per un anno, sono a'lldato _a casa èon la pena di morte sulla testa! MATTEOTTI ! Ono\l'evoli col1leghi, se voi volete contraipporci altre ele~ionii, ebbene io domando lia testimornianza di un uomo che siede ail banco del Governo, se nessuno pm-sa dichiara.re che ci sia stato un solo avversario che n0n abbia potuto parlare in contradditorio con me nel 1919. Voci: Non è vero! Non è vero! FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno: Michele Bianchi! Propr;io lei ha impedito dii · parl,a,re a ,Michele Biianchi! MATTEOTTI : Lei dice il falso! (lnf.erruzioni - Rumori). Il fatto è sempli.cemente questo, che l'on. Michele Bianchi con altri teneva un èomizi.o a Bad'ia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero, sono arrivato io e ho demandato la parola in contraddit0rio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io r:masi a parlare. (Rumori - Interruzioni). FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno: Non è così! MATTEOTTI: Porterò i giornali' vostri che lo attestano. FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno : Lo domandi all'on. Merlin che è il più/vicino a lei? L'on. Merlin cristianamente deporrà. MATTEOTTI : L'on. Merlin ha avuto numerosi contrad&ttori con me. e nessuno fu irnpedi,to o stroncato. Ma lasciam stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume ,;tali,ano, non dovevate voi essere coloro che avrebbero po-rtato un• nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori) e, signori che mi interrompete, anche qùi nell'assemblea? (Rumori a destra). 12 Biblioteca Gino 81a;1c;o
TE.RUZZI : f.' ora di finirla con queste falsità. MATTEOTTI: L'·inizio c!ella campagna elettoraile del 1924 avv~nne dunque a Genova con una conferenza privata e per invi-ti da parte dell'on. Gonzales. Orbene prima ancora che si iniziasse la conferè'llza, i fascisti invasero la sala e a furia di .bastonate irnped:rono aH'oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori - lnt.erruzioni - Apostrofi). Una voce : Non è vero, non fu impedito_ niente. (Rumori). MATTEOTTI : Allora rettifico! Se, !'on. Gonzales dovette passare otto giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori - Interruzioni). L' onorevole Gonzales che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! (Si ride - Interruzioni). A Napoli doveva parlare ... (Rumori vivissimi - Scambio di aposfro-/ìfra alcuni deputati che siedono all'estrema sinistra). PRESIDENTE: Onorevoli c~lleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti prosegua, sia breve e concbda. MATTEOTTI: l'Assemb!ea' deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito ... Vod : Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti! GONZALES: I fatti non sono 1mprovvisati! (Rumori). MA TTEOTH : Mi limito, dico, aHa nuda e crud:1 esposizione di akuni fatti. Ma se per tale forma di e.;poisizione domando il comp,a~imemto dell'Assemblea... (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza i1mJiuriepossano sollevare urla e rumori. 13 Biblioteca G no Branco
Dicevo dunque che ai candidati non fu lasèÌata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fa1to del!' on. Gouzales, accennavo al fatto dell' on. Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell'opposizione costituzionale, I' on. Amendola e "che fu impedita... (Oh! oh! - rumori). · Voci a destra: Ma che costituzion1de! Sovvers-ivocome voi ! Sete d'accordo lutti! MATTEOTTI: Vuol dire ch.:nqueche il te1 rmine sovversivo ha molta elasticità! GRECO : chiedo di parlare sulle affermazioni del- !' on. Matteotti. MATTEOTTI: L'on. Amendola fu impedi,to di tenere la sua conferenza per la mobifa-:azione,documentata, da p,,rte di comandanti di Corpi armati i quali intervennero nel la città... , PRESUTTI : Dica bande armate, non Corpi armati ! MA TTEOTiìl : Bande annate, le quali impedirono la pubblica e. libera conferenza. (Rumori). . Del resto, noi, éi siamo trovati in queste condizioni : su I00 dei nostri candida,ti circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione! Voci di destra: !Per-paura! Per paura! (Rumori - Commenti). FARINACCI : Vi abbiamo invitati· teiegraficamente! MATTEOTTI : Non cr~devamo che le _elezionidovessero svo,lgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alìe v:iolenze fisiche dell'avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! lRumori). Che non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, ,per un contraddittorio noi chiedemmo che ad esso solo gli av14 Biblioteca Gino B1a 1co
v,ersar,ifossero presenti e nessuno dei nostri : perchè, altiÌ· menti vo•i sapde come è vostro co,stume dire che « qualcuno di nc,i ha provocato >> e come « in seguito a provocaz:oni n i fascisti << dovettero n legittimamente ritorcere la offesa, p,icchi,ando su tutta la linea! (Interruzioni). Voci di destra: L'avete stud!i,atobene! PEDRAZZI: Come siete pmtici di queste cose voi! PRESIDENTE: Onorevole Pedrazzi! « •.. ED ERANO NELL'IMPOSSIBILITA' DI CIRCOLARE NELLE LORO CIRCOSCRIZIONI, E MOL'l'I DI ESSI DI RISIEDERE NELLE LORO STESSE ABITAZIONI...» MATTEOTTI : Comunque, ripeto, i candidati erario nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizio11!1i Voce a destra: Avevano paura! TURA TI Filippo: Paura! S:, paura! come nella Sild; quando c'erano i briganti, av,evano paura!· (Vivi rumori a destra - Approvazioni a sinistra). Una: voce: Lei ha tenuto il contrad~ittorio con me ed è stato r,ispeftato! TURA TI Filippo: Ho avuto la vostra protezione a mia· vergogna! (Applausi a sinistra - Rumori a destra). PRESIDENTE : Concluda', oniorevole Matteotti. Non provochi incidenti! MA TTEOTT·l : lo protesto ! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a· provocare incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni ali' estrema sinistra - Rumori prolungati). PRESIDENTE: Ha- fìni•to? Allora ha 'facoltà di parl~re l' on. ROSSI... 15 Biblioteca Gino Bianco
MA TIEOTII : Ma che mamera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! ilo non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti! Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolungati - Conversazioni). CASERTANO, presidente della Giunta delle elezioni: chiedo di parlare. · PRESIDENTE : Ha facoltà di parlare I' on. Presidente della Giunta, delle elezioni. C'è una proposta di nnv10 del6'1.iatti alla Giunta ... MA TTEOTII.: Onorevole presidente! PRESIDENTE : On. Matteotti, _se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente. MA TIEOTTI : lo chiedo di parlare non prudentemente nè impndentemente ma parlamentarmente. PRESIDENTE : Parli, parli. \ MA TIEOTII : I oa111dida,tinon avevano libera circolazione... (Rumori - Interruzioni). !PRESIDENTE : Facciano silenzio! Lascino parlare! Voci : lasciatelo pa.rlare! MATTEOTTI : Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse ab:,tazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti n0111accettarono la oa111d:idatura,perchè sapevano· che accettare la cand:Jatura voleva dire non aver più lavoro l'indomani o dover abbandonare i-1 proprio paese ed emigrare all'estero. ( Commenti). · Una voce : Erano disoccupati! MA TIEOTII : No, lavorano tutti e solo non laivorano quando voi li boicottiate. Voci da destra: e quando li boicottavate voi? 16 Biblioteca C,ir,o Bia 1cc
FAR'INACCI: Lasòatdo parlare! Fate ,il loro giuoco ! MATTEOTTI: Uno dei candidati, l'on. Piccinini, al quale mando a nome del mio Gruppo un saluto ... (Rumori). Voci : E Berta? Berta! MATTEOTTI : . . . conobbe cosa vole~a dire obbedire al:la comegna dei! proprio Partito. Fu -assass-inatonella sua casa, per avere accettata la ' candidatur,a nonostante prevede~e .qua-le sarebbe stato per essere il destino suo all'i,ndomani. (Rumori). Ma i cend'.i!dati - voi ,avete rag,:one di urlarmi, onorevoli colleghi, - i candidati dev:.ino sopportare la sorte della batt-aglia e devono prendere· tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. lo accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perchè anche questo è un fatto concernente a dimostrarre come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni ali' estrema sinistra). « IL RAPPRESENTANTE DELLA MINORANZA NON POTE' PRESENZIARE LE OPERAZIONI...» Un'altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del contwllo. dei raippr-esontanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi s·a,pete che nella massima parte dei casi, sia per disposizione di le.g6e, s(a per interferenze di autorità, i seggi - anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consi,gli comunali imposti dal Govemo e dal Partito domin,ante r,isultarono compo,sti quasi totalmente di aderenti al Partito dominante. Quindi l'unica garanzia possibile, l'uiltima garanzia esistente per le minoranze, era quella deHa presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti nel 90 per cento, e credo in qualche regione 17 Biblioteca Gino manco •
• fino al I00 per cento dei c'e.JSi,tutto il seggio era fasc:sta e il rappresentante della I,ista di mindranza non potè presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rar,a Provincia, esso subì le violenze che èrano minacciate a chiunque a-vesse osato di controlla,re dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo e doc~mento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni e contro-li~ j registri. Quasi dappertutto le operazioni s'i sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare 1•uni - co controllo, l'unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte neLle dovute forme e colla dov-.ita legal.ità. « IN QUEI LUOGH.I DOVE FU CONCESSA LA LI· BERTA' LE MlNORANZE PREVALSERO». Noi possiamo riconoscere che in a,lcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche Provir.cia,, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma quest,a concessione limi.tata della libertà neHo spazio e nel tempo - e l'amorevole F:arinacci, c:he è molto aperto, me lo potrebbe ammettere - fu data ad uno sco,poevidente : &mostrare nei centri più controllati dall'opinione pubblica <' in quei' luoghir:lnei 1qua!i una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controHabile da parte di tutti, che una certa libertà c'è stata. Ma stranl). coinc:den:za, proprio in quei 'luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo qr1ell.a relativa libertà, le minoranze raccolsero una ta,le abbondanza di suffragi, da su18 Biblioteca Gino Bianco
perare la maggÌoranfa con questa conseguenza però, che la violenza che_qon si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo queMo che è avvenuto specialmente nel M:lanese e nel Genovesato ·ed in parecchi altri luoghi, dove le elez;oni diedero risultati soddisfacenti in confronto dell:a. hsta fa.scista. Si ebbero distruzioni di giomali, devastazioni di locali, bastonatura alle persone. D:.struzioni che hanno portato miliorni di danni ... ( Vivissimi rumori al centro e a destra). Una voce a destra : Ricordatevi deMe devastazioni dei comunisti! MA TTEOlTI : Onorevoli colleghi, ad un comunista., potrebbe essere 'lecito, secondo , oi di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, nè ai fascisti, come voi vi vantate. Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi mi-1:oni,tanto che persino un alto personag1Jio che ha .residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protest,a e il s~ccorso economico. LE TRE MANIERE DI VOTAZIONE E LA « RE· GOLA DEL TRE » , iln che modo si votava? La votazione avveme m tre maniere: l'Italia, è una, m,:1ha anco-m diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e in altre reg:ooi che furono citate alil'ordine del giorno dal presiidente del Consiglio per l'atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e nelle qihlii i contadini erano stati prima org,anizzati d:al Partito Soè:alista o dal Parti-to popolare, gli elettori votavano sotto controllo del Partito fascista, con la « regola del 19 Biblioteca Gino Bianco
tre». Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato, persino da un prefetto, dm! prefetto di Bologna : i fa.scir.ticonsegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi. {Interruzioni) variamente alternati, in maniera che tutre le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potesEero essere contwllati e riconosciuti personalmente nel loro voto. Ln molti:;isime Province, a cominc;are dalla mi·a,, dalla Provincia di Rovigo, qùesto metodo risu:tò eccellente. FINZI, soitosegretc.riodi Stato per l'Interno: evidentemente lei non c'era l questo metodo non fu usato ! MATTEOTTI : Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato: FINZI, sottosegretariodi Stato per l'Interno : Lo provi ! MATTEOTTI : In queste regioni tutti, gli elettori ... .OIARLANTINI: Lei ha, un trattato; perchè non lo pubblica? MATTEOTTI : Lo pubblicherò quando mi si as&icurerà che le ti'Pografie del Regno sono indipendenti e sicure. ( Vivissimi rumori al centro e a destra); perchè come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opJscoli furono sequestrati, i giomali .invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori). La, regola del 3, cui prima accennavo, diede modb al Partito dominante, di controllare personialmente ciia&cun elettore, ed applicare il giorno seguer{,te ai ribelli la sanzione col boicottaggio dal lavoro e con le percosse. (Rumori). Voci: No! No! MATTEOTTI : Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perchè i poveri c01I1.tadinisapevano inutile ogni resistenza e dovev:ano subire la leigge 20 Biblioteca Gim, 8ié1'1CO
del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a c:ascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o dd Fascio. ( Vivi rumori - Interruzioni). SU ARDO: L'onorevole MJ.tteotti non insulta me rappresentante: in.suita il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dal!' aula. (Rumori - Commenti). La mia città in ginocchio ha inneggiato al d"Jce Mussolini; s•fido l'onorevole Matteotti a pro~are le sue affermazioni. Per la mia dignità di wldato, abbandono - questa aula. (Applausi - Rumori - Commenti). TERUZZI: L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergog,ni, onorevole Matteotti: (Rumori all'estrema Jinistra). PRESIDENTE : F aociano si•lenzio•!Onorevole Matteotti, concluda! MATTEOTTI: lo posso documentare e far nomi. In altri luo,ghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usa,to in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che da-1l'ltalia fascista ha avuto l' oID.oredi essere allargato a larghissime zone del Meridionale; incetta di certificati, per la quale, essenicim;ideterminata una larga astens:one degli elettori che non si ritenevano I.iberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e al fidati a gruppi di indi-, v:dui, i q:1ali s,i reca-vano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino a,l punto che certuni votarono dieci o · venti volte e che giovani di 2C anni si pl'esentarono a1 seggi e votarono a nome di qualcuno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti). Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevo,li magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedi·rlo. 21 • Biblioteca Gino Bia'lco
TORRE Edoardo : Basta, b finisoa! (Rumori • Commenti). Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti? (Rumori - Alcuni deputati scendono nel/' emiciclo). PRESIDENTE : Onorevoli deputati, li· invito alla calma, sgombrino l'emiciclo! TORRE Edoardo : Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! (Commenti - Rumori). Voci : vada in Russia! !PRESIDENTE: Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, cond:ida ! MA TTEOTII : Coloro che ebbero la venturo d~ votare e di ra,ggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, in moltissimi Comuni specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controll.are i voti. Se la Giunta delle elez:oni volesse a,prire i plichi e verificare i cumuli · di schede che sono S1tatevot,ate, potrebbe trovare che molti voti di prreferenza sono stati scritti surlle schede tutti dalla· stessa mano, così come altri voti.. di lista furono cancellati o addirittura letti al contrario. Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri s:istemi impie. 5a.ti per impedire la libera espressione delira volontà po-polar~. Il fotto è che solo una picco-la minoranza· di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto : anzi noi abbi,amo potuto avere il nostro voto il più delle r~ohe quasi escÌusivamente da coloro che non potevano essere sospe,tati di essere soci,alisti. !{ nostri furono impediti dalla v:olenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socia,listi, s; sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto Iiberamente. 22 ,. Biblioteca Gino Bia'lco
A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro la oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi al!'estrema sinistra - Rumori ddle altre parti della Camera). Per tutte queste ragioo,i, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose soHecitazionu rinuncio a svolgere, ma che voi ben conoscete perchè ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo m:eno (Rumori)... per queste rzgiioni noi domandiamo l',annull,ament in blocco della elezione di magg1oranm. V od alla destra : Accettiamo! ( Vivi applausi a destra e al centro). « LA GIFNTA INVESTIGHI » MATTEOTTI : Riconosciamo che i ricorsi non pù•tevano, per la stessa esistenza del regime di violenza, essere documentati. M,a è app,J1ntouna investigazione che solo l"l Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe comp:ere, investigando da per tutto, in ogni documento, luo·· go pe,r luogo. Noi domandiamo che si•a compiuto tale esame, domandiiamo che essa investighi sui metodi usati in quasi tutta l' faaJi,~. ,l E' uf{ dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popoliare. Noi sentiamo tutto il maile che all'Italia apporta il si-sterna della violenza : abbiamo lungamente ~contato anche noi pur minoni e occasionali eccessi dei nostri. Ma aipp1Jntoper ciò noi domandiamo aHa mag5ior,anza che essa ritomi ali' osservanza del diritto. (Rumori - Interruzioni - Apostrofi dal centro). I Biblioteca Gino Bianco
Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli a1litri essere in grado di fare osservare _la legge da parte di tuUi. (Interruzioni a destra). Voci a destra: E la rivoluzione dov'è? « O RISTABILIRE L'AUTORIT4' DELLA LEGGE O ROVINATE L'INTIMA ESSENZA DELLA NAZIONE;> MATTEOTTI : Voi dichiarate ogni giorno di volere 1,- stabilire l'autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se s,iete ancora in tempo•; altrimenti voi sì, veramente roviniate quelh che è l'intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltr,e a tenere la Nuzione divisa in padroni e sudditi, poichè questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è da.ta, ci poS1Sonoessere ea-rori, ecoessi momentanei, ma il popolo icaliano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sè medesimo. (/n• ierruzfoni a destra). Noi deploriamo invece che si vo1 ili,a dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sè e deve esseTe governato con la forza. Ma il nostro poporlo stava risollevandosi ed educandos1 i, anche con l'opera nostra. Voi volete ricacciami indietrn. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alito saluto e crediamo di rivendicame la dignità, domandando il r,invio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all'-esiirema sinistra - Vivi rumori). · 24 Biblioteca Gino Bianco
Il VINDICI SACRIJICIO DIMATTIOTTI celebrato da Filippo Turati Vorrei che a questa riunione, non si desse il nome logoro, consunto - specialmente qui dentro - di « commemorazione ». Noi non << commemoriamo ». Noi siamo qui convenuti ad un rito, ad un rito religioso, che è il rito stesso della Patria. Il fratel'lo, quegli ch'io non ho bisogno di nominare, perchè il suo nome è nei vostri cuori, perchè il suo nome è evocato in questo momento da tutti gli uomini di cuore, al di qua e al di là1 del!' Alpe e dei mari, non è un vinto, non è neppure un assassinato. E.gli vi.ve, Egli è qui, presente e pugnante. E.gli è un accusatore; Egli è un giudicatore; Egli è' un vindice. UN VINDICE. Non il nostro vindice, o coJleghi. Sarebbe troppo misera e futile cosa. Egli è qui ,il vindice della terra nativa; il vindice della Nazione che fu depressa è soppressa; il vindice di tutte le cose grandi, che Egli amò, che noi amammo, per le quali vivemmo, per le quali oggi più che mai abbiamo, anche se stanchi e sOlpraffattidal disgusto, il dovere di vivere. 25 Biblioteca G,no B anco
E il dovere di vivere è anche, e sopratutto, il dovere di morire quando l'ora lo comanda. Di morire per rivivere; di morire perchè tutto un popolo morto riviva; di morire perdìè il nostro sangue purifichi le zolle, le acre zolle della Patri"a, che alla !Patria - se le fecondi sudore di servi - procacciano messi avvelenate. E questo vivo, che è qui accanto a me, alla ~ia destra, ritto nella sua svelta figura di giovane arciere, di cui voi vedete il sorr:so, di cui voi scorgete il cipiglio - perchè non è un'allucinazione, perc'hè lo vedete, perchè non vi inganno, - questo vivo, questo superstite, questo ormai immor tale e invulnerahile, fatto tale dai nemici nostri e d'Italia; • questo vivo, nel l'odierno rito, è trasfigurato. E' Lui ed è tutti. E' uno ed è l'universale. E' un individuo ed è una gente. Invano gli avranno ta·gliuzzato le membra, invano (come si narra) lo awànno assoggettato allo scempio più atroce, invano il suo viso, dolce e severo, sarà stato sfigurato. Le membra si sono ricomposte. Il miracolo di Galilea si è rinnovato. A che ,le vane ricerche, o farisei d'ogni stirpe? A che gli idrovolanti sul lago, a che il perlustrare la macchia, il frugare nei forni? L' a'tello ci ha reso la salma. Il morto si leva. « LA MIA IDEA NON- MUORE». E parla. E ridice le parole sante, strozzategli nella gola, che furono da uno dei sicari tramandate alle genti, che son Sue quand'anche non le avesse ,pronunciate, che son vere s'e anche non fossero realtà, perchè sono l'anima Sua; le parole che si incideranno nel bronzo sulla targa che mureremo qui o sul monumento che rizzeremo sulla piazza a mònito dei futuri : 26 Bibllotee,a Gino 81a,1e,o
« Uccidete me, ma l'idea che è in me non la ucc:derete mai ... La mia idea non muore... I miei ba_mbini si gloùranno del loro padre ... I lavoratori benediranno il mio cadavere ... Viva il Socialis~o! n. E' qui trasfigurato, o colleghi. E di ciò il mio egoismo s1 duole, il m;o piccolo ego:smo di individuo, di fratello maggiore, di anziano, di padre : che Egli non è più soltanto il mio figliolo prediletto. L'uomo di parte, l'assertore nobile ed alto di un'idea nobiliss:ma, quegli che fu, per noi socialisti, tutto in una volta, il fifosofo, il finanziere, l'oratore, l' organizzatore, il commesso viagg:atore, l'animatore sovratutto, il pensiero insomma e 1 'azione congiunti - anche 1' azione più umile che altri sdegnava - l'unico, l'insostituibile; colui che, come già Leonida S:ssolati nel Cremònese, travolto dalla sublime foHia del!' amore de' suoi contadini, del suo proletaiiato polesano, per esso aveva rinunziato indifferente a,gli agi e alla tranquillità della vita, alla seduzione degli studii cari in cui più eccelleva, e dalla sua giovinezza poteva di:re col poeta della Versilia : e tutto ciò che facile alldr promdfea gli anni, io 'Ì diedi per un impeto lacrinwso di. affanni, per un amplesso aereo (n faccia q l'avvenir; li! per, 'questa sua passione divorante, gelosa, era l'esule in Patria, il bandito dalla sua terra, il maledetto dei parassiti de la sua terra, il profugo eterno, sempre .presente soltanto dove l'ora del periglio battesse la diana; quest'uomo, questa figura così staccata e viva su lo sfondo verde e bigio di questo singolare paesaggio politico, non sparisce, no, non scolora - ma si riaff_acciaoggi in troppo più ampia cowice. 27 Biblioteca Gino 81dnco
IL SIMBOLO E LA NEMESI. Quello, che era cosa nostra, è divenuto anche la cosa vostra, l'uomo di tutti, l'uomo della storia. E, ingrandito così, quasi è tolto a noi come alla famiglia dolorante - perohè è divenuto un simbolo. Il simbolo di un oltraggio che riassume ed eterna cento e cento mila altri oltra~gi, tutti gli oltraggi fatti ad un popolo; la figura che compendia tutti gli altri trucidati e percossi per lo stesso fine, da Di V agno a Piccinini, agli infiniti altri oscuri; il simbolo di una stirpe che si ri,scuote; il simbolo di un passato che si redime, di un presente che si ridesta, di un avvenire che si annunzia; della immortale democrazia, della indefettibile giustizia sociale, che si rimettono in ,cammino; dell'Italia che, dopo una parentesi di spaventoso Medio Evo, risale nella luce dell'età moderna, rientra fra le genti civili. Il simbolo e la Némesi: · la Némesi augusta, o signori, che è della storia. Cerchi il Magistrato le colpe e le ferocie se'condarie e minori; incalzi gli esecutori codardi e i mandanti immediati : còmpito anche questo ~ltamente ris)>ettabile e necessario. Frughi e tenti di sventare la congiura degli intrighì, di snodare il groviglio dei sìlenzi coinprati o ricattati le mendic·ate omertà, e il tagliaborse che s·i annida nell 'assassino. Tutta questa è la crona·ca. La Némesi vola pii! alto. Essa addita il grande mandato; il mandato che erompe da .più anni di violenze volute, di violenze inanellate alla frode, di consenso cercato ed irriso; dal sarcasmo di una pacificazione, proclamata a parole e impedita e violentata nei fatti; dall'incitamento perenne alla soppressione del pensiero libero e di chiunque lo incarni, la quale è soppressione della 28 Bibllotecc1Gino 81a1e,o
vita, della Patria, della civiltà. Addita il mandato che scese dall'istrion:smo bifronte, che adesca insieme e minaccia, che offre il ramo d'olivo ed affila nell'ombra i pugnali. Addita il mandato che salì dalle vihà incommensurabili, dalle fughe abbiette, dagli obliqui fiancheggiamenti, dlai silenzì compl'ci, dalla corruzione dema-gogica esercitata su anime semplici, talvolta generose ed eroiche, persino di cornbattenti insigni ed oscuri, i quali in buona ·fede hanno creduto che un regime di minaccia e di prepotenza potesse essere ricostruttore, che la più immonda curée potesse germogliare la rigenerazione del iPaese, che gli err,ori e le col,pe fugaci di una massa illusa (e non cerchiamo illusa da chi; e non domandiamoci se veramente esistano le colpe di un popolo) dovessero espiarsi, non col richi,amo severo alla ragione, ma con la catena dei delitti, con la tregenda delle sopraffazioni esercitate su quel popolo; col dileggio di ogni umana dignità; con la t>ra-gediadel terrore, accoppiata alla coreografia di vetusti. trionfi mal redivivi. • Lo credettero in buona fede; alcuni (sempre più radi) lo credono ancora. UN A LEGGENDA DISPERSA. Ma per poco, ormai. L'oscena leggenda. è sfatata. Ciacomo Matteotti l'ha dispersa; !''ha dispersa per sempre. L' edificio dell'iniquità e dell'i,pocrisia crolla da ogni parte. Ah! 5iì,. I masnadieri avevano mirato giusto, sopprimendo il nostro mi,gliore. Mirando al suo cuore, sapevano tli mirare al nostro cuore. Ma ignoravano la sanzione inesorabi-le che fu sempre nelle vicendè del mondo. l,gnoravano - fu confessato - che il delitto era sopra tutto un errore. Ohe la vittima sarebbe stata il giustiziere. 29 Biblioteca Gino Bianco
Che la coscienza di un popolo, che ha millenni di storia e di gloria, si assopisce, si comprime, ma non si spe·gne. Che i morti non pesano soltanto, ma sopravvivono. Giacomo Matteotti vince morendo e ci accompagna e ci guida. Se commemorazione è questa, se questo è un lugubre rito, non è I' epiced:o sul suo tu:nulo ignorato, non è la riconsacraz/one di una salma che non può ~iapparire e che più è presente quanto p:ù è assente e celata. « ALTRI SONO I MORTI». Altro è oggi il funerale. Altri sono i morti. L'edificio dell'iniquità e dell'ipocrisia crolla da ogni parte. Neppure la speculazione ultima e più scaltra ed audace - quella sulla nostra speculazione - ha alito ed ali per reggersi. Lo guardo vikeo della vittima illumina un panorama d'infamia che i più non sospettavano ancora. Ove la sua ombra si leva, ivi si stende attorno la solennità del de.s~to. • Noi parliamo da quest'aula ,parlamentare mentre non vi è più un Parlamento. I soli eletti _stanno sull'Aventino delle loro coscienze, donde nessun adescamento li rimove sinchè il sole della libertà non albeggi, !'.,imperio della legge non sia restituito e cessi la rappresentanza del popolo di" éssère la beffa atroce a cui l'hanno ridotta. Le futili conte~e tacciono fra essi, e una grande unità si costituisce fra essi tutti e fra essi e l'anima della Nazione. Quella, che fu la maggioranza, è ridotta a un reparto di milizia, cui ·è intimato l'obbedire in sileniio, perchè ogni sua parola la disgregherebbe. . I due tronconi non si saldano. E i ,politici già si domandano se vi sia più un Governo, se vi possa essere più un Governo. Se vi è per l'Italia; se vi è per il resto del mondo. 30 E}bl,ioteca Gino 81anco
~ON LUI DOVEVA ESSERE COLPITO. Ma un paese moderno non vive senza queste cose che vennero meno: un Parlamento rispettato e li.bero~un Governo legale e non sospettato. "' Si·gnori, dal!' ecciclio di Giacomo Matteotti la nuova storia d'ltaha incomincia. A noi solo un còmpiio: esserne degni. Eppure, neppure questo ci consola. Perchè, se un' eccidio, e il più brutale degli eccidì era necessario, una cosa non era necessaria : che colpisse Lui. E, se parve, come ho detto, eh' egli fosse il più desi,gnato perchè era il più forte e il più degno, dice l' eftetto che non- sempre è profetessa la malizia dei masnadieri. Lui giovane, Lui forte, Lui armato di tutte le armi civili, Lui temerario nel coraggio, Lui che si fece volontario della morte - questo fanciullo dagli occhi p~eni di bontà, che tutti ci rimbrottava ed a tutti indulgeva, perchè tutto sapeva comprendere e sapeva la inanità delle ,prediche contro la umana fralezza. Lui, figlio, di una madre antica, che geme; Lui, sposo di una sposa giovine, che paventa di smarrire il senno; Lui, padre d1 tre teneri bimbi, virgulti inconsci, che un giorno mettetanno le spine, verso i quali Egli° aveva tenerezze di madre, come, nell'intimità della casa felice, pareva un figlio alla sposa. No! inferocire su questo idillio non era necessario! Altrove, poteva la sorte cieca e maligna eleggere il suo strumento di pace e di giustizia. E questa vecchia carcassa di chi oggi vi parla, che la vita ha tutta ormai spesa e che il proprio inverno avrebbe barattato con gioia per salvarvi la primavera sUJperbadel nostro eroe, è oggi dilaniata dal rammarico, direi dal rimorso, di non averlo vig;lato abbastanza, 31 Biblioteca Gino Bianco
di non essersi imposto, col peso della anzianità a cui forse Egli avrebbe obbedito, alle sue gagliarde imprudenze ... Lasciate, o colleghi, di'io cessi queste parole, così impari, e che i'l singhiozzo minaccia di rompere; ch'io dimentichi dove siamo e donde parliamo; ch'io mi ing:nocchi idealmente accanto alla salma del figliolo prediletto, e gli carezzi la fronte e gli chieda perdono della mia, della nostra indegnità e gli dica tutta la ,gratitudine nostra, la gratitudine di tutto un popolo. E gli giuri, a nome di vo.i tutti, che la Sua ombra, presto, sarà placata! ». ,,..., Biblioteca Gino 81anco
i, • Biblioteca Gino Bianco
10 Giugno 1945 "Pl'o Avanti!,, L.!J5 Biblioteca Gino Bianco
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