donico e cattivo della tep,paglia ner:a: l'ultimo baluardo della -libertà era violentemente infranto, l'ultima han. diera oui ,guardavano ancora con fede e trepida òpe• ranza i l~vor.atori italiani, era amma,inata intrisa .Ji sangue; l'ultimo cavaHere senza macchia e senza paura che era rimaBto intrepidamente sulla hardcata a combattere contro la violenta ferocia dilagante neUe Hhere contrade d'Italia, era caduto. La bestia faBcista poteva ormai percor,rere la saa strada fino al trionfo; il gioco liiherticida ,poteva essere compiuto, e le contrade d'Italia - non più libere - potevano essere ormai facile preda deilla nauseante in, gor:dìgia e delle basse voglie di un Mussolini, dei suoi accoliti e di tutta quella daBse che ave.va pagato i delitti fascisti; l.e contrade della bella Italia fatta onnai martire e schiava, potevano itorhare ad essere tranquillo . e indisturbato regno di un monarca traditore insieme di un popolo e di una costituzione. Questo significava Ja morte di Giacomo Matteotti che l'Italia piangeva chiusa in un dolore cupo e di- ,sperato perchè impotente a vendicarlo. E fu un dolore che val"CÒi conftni pet divenire 'lill dolore europieo, un cordoglio universale. · Erano giorni oscuri e tempestosi. Infieriva, dilagavia la violenza, la .distl'!Uzione materiale e morale, imperava ìl terrore. Era l'ora ,dell'.as.sa-ssinio Je.gaJe, rlei carnefici e degli assassini impuniti ed esaltati, era l'ora 6 Biblioteca Gino Bianco
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