Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

Di fronte a questa monarchia, che lascia il suolo italiano seminato di rovine e di lutti per sua colpa, il popolo italiano si è recato alle urne senza odio e senza risentimento. Il paziente popolo haliano, il graI11depo• polo italiano, che aveva avuto tempo per riflettere, chè aveva dato tempo anche ai suoi nemici di dentro <li camuffarsi e di tornare a ripetere il vecchio gioco di ieri e di sempr,e, il 2 Giugno si è recato alle urne con quella compostezza morale, con quella civile urbanità che sono segni indubbi di superata passione e di sedato risentimento. La Repubblica ha vinto e non si toi:-na indietro. Davanti ,all'avanzare fatale ,della 6toria che significato possono avere le colpevoli ambiguità, gli sforzi <li interessati legulei, le tanto discusse formalità di procedura, i proclami fazio!,i e ru;entiti di uu ,re che non sa morire in piedi? Sono granellini di sabbia gettati con infantile 1dispetto nel colossale ingranagigio del destino. E' vero, le urne hanno detto che una parte del popolo, anche nella sciagura, sa esseré fedele ai re più di quanto 1.JlleStisappiano, nè sapranno mai, eeeere fodeli - I ai loro popoli. Noi sappiamo che molti - troppi - voti furono a favore della monarchia per motivi che sono ben lontani dal 1 l'essere :ideali, ma amiamo credere aUa lealtà degli umili ignari e ai sentimenti dei sinceri. - 37 Biblioteca Gino Bianco

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