Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

wano fra i martiri ,dell'idea repubblicana, a Garibaldi, a Cattaneo e a tanti a1tri, noi siamo orgogliosi . di unire il nome di Giacomo Matteotti e che da lui il socialismo ,pranderà l'esempio· e, l'incitamento ,a lfare della Repubblica una vera epifania di uomini liberi, e della libertà la limpida fonte da cui scaturiranno le acque risanatrici delle nOBtre piaghe che il destino vuole ancora molte e profonde. Quante volte in questi ,giorni di .passione repubblicana, di polemica avvelenata e dolorosa, di una polemica che ha voluto accentuare la già deprecabile 1ivisione degli animi dei figli di una stessa madre, quante volrte meditando su ,gli scritti e su,Ua vita del nostro Martire, io mi sono sorp,reso ,ad immaginarlo e a desiderarlo in mezzo a noi a guidar:ci colla sua forza, a illuminare il popolo col suo genio, a sostenerlo con la eua passione. Egli avrebbe detto con I.a sua eloquenza schiva delle frasi fatte e facili e dei ~uoghi comuni di cui in questi giorni si è fatto uso ed ahlli!o da ambo le pa:rl¾ ~la sua eloquenza che sapeva sa:pientemente unire il fatto di ieri ,e il dato idi oggi per trarne il ,più utile ammaestramento; egli avrebbe detto: Italiani, la Repubblica è santa! In questo grido che 'fu ,già del Poeta della Terza Italia, sono condensate la fede, Ja pru;.sione, le speranze di mille e mille cuori lungo iiJ calvario di una storia generosa e sfortunata, - 35 Biblioteca Gino Bianco

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