Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

E' vero: il popolo impugna l',arma che sarà fatale, ma il fascismo non è mort.o. Non è a caso che in queeta rievocazione ho voluto meUiere l'aooento sull'aspetto politico deUa figur:a di Matteotti: è rievocando i suoi in.Begnamenti politici che noi ne avremo più utilità. Il .fru.cismo non è morto. Permangono aoute no• stalgie, pe•rmane una mentalità inconfondibil,e di esso; è sgominato e disperso, ma tende a ragg,rupparsi e a ricomporsi; si rifugia nel ·qualunquismo, nei partiti <li centro e idi destra, dil~ggia la guerra partigiana e ne sminuisce il valo11e; si annida ancora negli uffici, in sfere dirigenti, nei piccoli e grandi g.radi della gerarchia amministrativa, si mimetizza <Jon un naziona,lismo retorico e sfru.ato.; lo trov,ate nel cuore deUa borghesia che non si arrende, nell'animo del nuovo ricco che tem~ per il danaro male ac,quistato; lo sentite affiorare ad ogni piè sospinto negli articoli ,dei giomali che si dicono indipendenti; lo sentite impregnare ancora dei suoi miasmi la neonata atmosfera democratiea; lo vedete abusare della libertà come il fanciullo maleducato ahu6a ,del ,geeso nei luoghi ,di decenza; lo intuite ripullulare favorito dall'ignoranza, dal risentimento, dall'odio, ,Ialla paura e dagli interessi. Gravi postumi di una lunga malattia. Eppure deve morire. Ma non è con le vendette, ma non è con la prigione, con l'epurazione, con le condanne e col farne· nuovi presunti martiri che si ucciderà il 32 - Biblioteca Gino Bianco

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