Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

i g10r111·clella guerra che, evitabile sul terreno diplomatico, era inevitahi~e ;come corollario !ultra neceBsario del1a logica totalitaria. Dica quel che vuole la .storia, si mettano pure ad arzigogolare gli amatori della documentazione morbosamente ansiosi di giustificare il crimine sempre o,rribile de'lJa guerra, ma quì delitto più inaudito che mai, rimpiangano pure i militaristi di professione o di tendenza le esaltazioni guerriere; si affannino pure alcuni a scampare uua monarchia correa dalle spire della .responsabilità che l'avvinghia al .fas.cismo, si adoperino pure ad impedire che molte verità corrano per le strade e sollevino gli uomini contro tutti coloro che dovirehbero' sedere sul banco degli accusati. Noi seguaci di Matteotti, di colui che è morto perchè un popolo fosse redento 111 libertà, ne ricordiamo sempre le profetiche parole; noi sappiamo sobmente che questo povero popolo italiano si trovò nuovamente nei lutti, nelle sofferenze, nelle angoscie e nella miseria; subì nuovamente le stragi e le ,distruzioni di un orrendo conflitto; sappiamo solamente ohe migliaia di giovani ed eroiche resistenze furono sacrificate sull'immondo altare del trinomio fascismo-monarchia-capitafo, e come già sul Carso, sul Pasubio, ~ul Piave e 1ml Tagliamento, morirono col nome della mamma sulle labbra, baciando J'immagine di una sposa o di un caro lontani a p,regare per loro, morirono, 28 - Biblioteca Gino Biancp

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