Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

Il socialismo aveva bisogno de'l suo eroe, gli umili del loro santo, i deboli del loro .protettore, quelli che rimanevano a combattere di un esempio da cui trarre luce e forza. E Giacomo Matteotti scendendo nella greve terra, fu subito l'eroe, il santo, il protettore, la forza, la luce. Non potrà mai dire la storia quanto gli dobbiamo. Durante gli anni tenebrosi egli fu il viatico per gli ·e;'luJi, raminghi in straniere contrade .per fuggire lo strapotente odio fascista; nel suo nome ten~ero accesa la fiaccola, nel suo nome si riunivano, nel suo nome sperarono; per lui ed in lui vinsero le intere discordie, per la sua morte seppero lottare e vincere. Per quelli che restarono, per queUi che - sconfitti - non vol'lero e.ssere dei vinti, egli fu un sacro altare fotorno al quale, quando più infierivano 'Ja pei:secuzione e la -devastazione, si raccoglievano per invocare un conforto, per attingere il coraggio di non cedere, per stringere i pugni e resistere. E quando più tardi la schiera .dei fedeli, già falcidiata e dispersa, si restrinse ancor più di fronte alla oltracotanza del fascismo _trionfante, e tutto sembrò perduto pe.rchè il coro degli o.sannati alla frode totalitaria, i,J numero degli illusi idi fronte alle ingannatrici parole di un duce megalomane e voglioso di ·popolarità, la massa degli accalappiati da una propaganda stoltamente nazionalista e da una, guerra imperialista, la quantità 26 Biblioteca Gino Bianco

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