Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

Qui la conimozione di F. 'Turati s1 smorza lJ1 ua singhiozzo. Ci è facile e caro immaginare il .fiero dolore unito al commosso or.goglio di Filippo Turati che sentiva profeticamente il significato del martirio del discepolo adorato. Ahbiamo detto: Matteotti doveva soccombere perehè nella lotta tra le forze della tiranni,a e il difensore della libertà non era possibile neppure l'ombra del compromeSBo. Dobbiamo aggiungere, e ei trema la voce pcrchè d sembra di dire una crll!del,tà, che MaHeotti do1;eva morire perchè il socialismo vivesse. « Expedit nt unus moriatur p,;o _populo »: è nec<>ssario che uno muoia per il popolo! Noi èrediamo che · queste parole pronunciate or sono duemila anni da un politico ciniéo e maochiavel1ico nel condannare l'Uomo Dio, possano applicarsi con rispettosa analogia a <'ului. che fu vittima neces.saria della tirannide per il s·ocialismo e per la libertà. Matteotti - vittima volontaria e sublimata -- è morto per testimoniare ]a 1nop,ria fede nella giustizia. J,] socialismo ne ha tratto la certezza del riseatto che ne sarebbe derivato, la •certezza ·cìhe dal suo sangue sarel1he germo~liata la redenzione del1 popolo italiano. « Uccidete me, ma fidea che è in me non la uccid<>- rete mai». E l'idea de] grande Martire sopravisse. Per lui, ,per la sua immolazione. - 25 Biblioteca Girio Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==