Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

Bi lascia t:Jurbare ,dalle violenze, mantiene il suo posto di battaglia con impeto crescente e volontà adamantina. Oh, il grande Matteotti che sa l'addensarBi sempre più minaccioso della tempesta su se stesso, ma vuole ·gnorar,e il pericolo perchè gli operai e i contadini hanno più che mai bisogno di lui, e sfida Ja morte col cora1<g:io cosciente dei grandi! Se è bandito, ritorna di nascOBto, sprezzante dellie minaccie e degli agguati, a rincuorare i suoi proletari che dalla vista e dalla parola del loro « Giacomo » traevano forz•a pe:r resistere alla procella della reazione .inumanamente sferrata contro di loro. La Camera lo trova sempre pronto alla lotta: è un ,:V\ersario implacabile, dalla battuta pronta, sempre <focumentatissimo, inattaccabile nelJe ,sue controaff erma1-ioni; la Bua spada è come la Durlindarna di Orlando; la sua eloquenza, densa di fatti e di pas.sione inesausta, i- W1 durissimo Ariete che .devasta le• false costruzioni avversarie. E' il grande nemico, il più forte, il più :igguèr,rito nemico di un regime di violenza, è l'unico insormontabile ostacolo · al fascismo che non gli sa con•· trapporre che le goffe scempiaggini di un Farinacci e e dei suoi simili. · Alla sua implacabile azione di polemico in parlamento affianca la sua opera di critico e di ,accusatore come scritto 1 re su giornali, riviste e nel 1923 offre a11'Jta'1ia e al mondo una impressionante documentazione 16 - Biblioteca Gino Bianco

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