Egidio Ariosto - In commemorazione di Giacomo Matteotti

E in fine la farsa tragica delle elezioni che dovevano dare la maggioranza al can~~iume fascista. Elezioni con la mi.liÌzia alle urne, con Je violazioni ,più spudorate della libertà di voto, con l'uc-cisione, la violenza, il bando, le percosse a gran parte dei candidati avversari. E' una macabra tre,genda nella quale si fa scempio orrendo della legge, della libertà, dei diritti altrui, delle persone umane. E la piccola borghesia - gretta e meschina - se ne sta pavida in disparte, tremante a far l'occhiolino al nianganeUatore che la tranquillizza sulle sorti del suo pecu:lio; e la grossa borghesia paga, incoraggia, ride soddisfatta perchè il pericolo rosso è scongiurato; paga ed incoraggia perchè il ,capitale possa continuarè indisturbato la Bua opera di sfruttam~nto, perchè ces.si lo sconcio di un popolo che xicone agli scioperi perchè 1ha fame, perchè è moralmente disperato; un popolo che è antimilitarista perchè ha negli occhi e nel cuore gJi or-rori di una guerra estenuante; perchè ha nell'animo l'amar,ezza .delle promesse non mantenute, dei diritti violati, delle ingiustizie sfaooiate, che è costretto aUo spettacolo ributtante dell'ostentata potenza ·dei ~ercanti -di cannoni, dei fornitori di guerra arrichiti col sangue, le sofferen· ze, gli inenarrabili patimenti cli un esercito inchiodato nelle trincee, maciullato dal cannone, morente in un fango sanguinoso, di un popolo - ahimè - convinto che la Patria avrebbe riconosciuto con giustizia materna il grande e grave sacrificio. 8 - Biblioteca Gino Bianco

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