Rodolfo Morandi - Giacomo Matteotti : il combattente socialista e l'antesignano della Resistenza

ro, a confronto dei ciurmadori che allungano le mani sull'eredità del Martire. A nessuno è dato di vivere sulle benemerenze del proprio passato, sottraendo gli atti che com pie nel pre~nte al giudizio del popolo. Nessuno, che abbia mai concesso un sol palmo di terreno ai nemici del popolo, può pretendere di campare di rendita, diciamolo brutalmente, sul proprio antifa~cismo passato. Se lo tengano per detto coloro che, per carpire la borsa del Giuda, prestarono mano il 18 aprile al tentativo_ di liquidare il legato della Resistenza; coloro che, incalliti nella colpa, furono poi caldeggia tori strenui· del Patto Atlantico, istigatori della Legge-truffa, e sono oggi sostenitori accaniti della CED. Tanti e tanti, che furono maestri o discepoli di Matteotti, fautori nei loro anni del gradualismo riformista contro le necessità e le crudezze della rivoluzione, sarebbero da nominare a questo proposito, per osservare che mai nessuno di essi concepì di subordinare a pretese superiori esigenze dello Stato borghese le rivendicazioni sacrosante dei lavoratori. E' vero infatti che quando alcuno osò, di tra le file socialiste, pronunziarsi per le imprese coloniali, o comunque schierarsi dalla parte della guerra, fu cacciato con moto unanime e isolato dalla generale condanna. E come non mai si videro questi uomini accampare gli in23 Biblioteca Gino Bianco

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