mocrazia nostrana, di avere essa riprodotto a freddo e con meditato calcolo la divisione, dopo che la unità dei socialisti, auspicata da .Matteotti, era stata riconsacrata al fuoco della lotta antifascista e, nel pieno di questa lot• ta aveva originato, per spontanea convergenza di indirizzo nell'azione, un patto di fraterna alleanza con i comunisti? Intanto onestà storica vuole che l'atteggiamento di Matteotti si collochi nel suo tempo, e che il raffronto .si istituisca con una realtà tutt'altro che delineata ancora distintamente nei suoi tratti. Il comunismo si staglia va in quegli anni nei suoi aspetti più aspri e più accesamente polemici, esercitandosi, non senza eccessi e fuorviamenti, come forza di rottura del vecchio equilibrio in: cui si era bilanciata la so• cialdernocrazia europea, che alla lunga aveva · trovato comodo, per sua mala· sorte!, di séambiare il metodo democratico con la legalità borghese, fino a portarsi al limite della rinunzia. Se guardiamo in particolar modo all'Italia, · a più forte ragione potrebbe dirsi che il m:,ovimento comunista di quegli anni rifletteva un'immagine per il vero alquanto pallida del leninismo animatore della Rivoluzione à'Ottobre, giacchè esso non era pervenuto ancora a districarsi da concezioni minoritarie ed -estreimiste di stampo antiquato, che proprio il 17 Biblioteca Gino Bianco
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