giustizia, sia perchè non vi può essere riconciliazione e pacificazione . , •• = · fra tutti gli italiani, se prima non siano soddisfatte le esigenze della giustizia e sia ripristinato l'imperio della legge, necessità fondamen .. tali queste per una comune pacifica convivenza. Ed intendo dire giustizia senza alcuno spirito di vendetta, ben sapendo che la vendetta porta alla esasperazione delle pene e crea quindi i martiri, e di que- ' sti l'Italia è già troppo piena per averne bisogno di altri. Un ammonimento però ci viene da questa tragica. v:icenda, e noi ne dobbiamo trarre ammaestramento se vogliamo che il sacrificio di Matteotti •non resti cosa vana e che il martire abbia infine la sua vera pace. Il grande Carducci commemorando Garibaldi disse: << Nei tempi omerici della Grecia, intoi:no ai roghi degli eroi ,si aggiravano i. compagni d'armi e di Patria, gettando alle fiamme quelle cose che ciascuno aveva più care, alcuni sacrificavano anche i cavalli, altri gli sC'hiavi ·e fino se stessi. lo non chieggo tanto agli italiani: io voglio che i partiti vivano, perchè- sono la ragione della libertà. Ma vorrei che i partiti ..., intorno alla pira che fumerà sul mare, gittassero non le cose loro più care, ma tutto quello che hanno di . ' . p1u tristo >>. All'indomani di Caporetto gli italiani tutti, rispondendo all'app_ello del pae·se per la concordia e lo sforzo comune tendenti a ca·c.. ciare il nemico dal sacro suolo della Patria e vincere la guerra, gettarono alle 'fìamm•e tutto quanto di tristo avevano, e le ·sfolgoranti vittorie del Piave e d.i Vittorio Veneto premiarono e coronarono i nostri sacrifici e decisero le sorti del primo confliito mondiale, con ]a vittoria della civiltà sulla barbarie teutonica. • I Ebbene, raccogliamo ancora una volta og.gi quel grido che ci viene da questa nostra cara Patria, tanto provata dalla sventura, tanto umiliata e mutilata, e tanto fatto ,segno alla cupidigia di nazioni e popoli vicini e lontani, dimentichi tutti che da noi attinsero civiltà e ·benessere, ·e lanciarno nel ·fuoco purificat~re tutti i nostri antagonismi, tutte le cause dei nostri dissensi. Sar~ anche questa una vittoria, una vittoria su noi stessi, una vittoria sulle nostre passioni, sui nostri egoismi, sui nostri odi, sulla nostra intolleranza. « Troppo odia1nmo e sofferimmo » ca'ntò il Poeta. Bando allora a tutto ciò che ci divide: liberi tutti sì, ma con spirito d,i comprensione e di rispetto reciproco alle varie fedi politiche., religiose, civili, senza distinzioni o privilegi per alcuno. Disarmiamo non solo materialmente, ma sop•ratutto spiritualmente, quali che siano le fedi e i principii che professiamo, e guelfi o ghibellini, - rossi o bianchi, sinistri o destri, ricordiamo che al di sopra e al di 93 Biblioteca Gino Bianco
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