annullamento delle libertà co~tituzionali e l'instaurazione della clittatnra, che ha condotto poi all'attuale catastrofe nazionale>>. Posso ora aggiungere, anche perch~ un cenno ·se ne è fatto in 1 udienza, che pubblicazioni dell'epoca ed altre più recenti consentono affermare ,che errori furono commessi dalle op·pos,izioni parlamentari c~n e durante il loro ritiro sull'Aventino, ma tali errori nulla tolgono all'immensa gravità -del -delitto, che rese possibile la soppressione di ogni libertà di opinione, I'in1bavagliamento della stampa, la nefasta azione del1'0vra e del Tribunale Speciale, la pratica abolizione ·del Parlamento e del Senato, sostituiti con le adunate per precetto di folle irresponsabili in piazza V ~nezia, osannanti al dittatore, che, dopo aver adottata per anni la politica del giuoco d'azzardo·, finì con distruggere l'opera lenta ma costruttiva dei nostri avi, dei noetri genitori •e nostra. A giustifica della -condotta delle opposizioni devo dire che que- ~te fidavano nella reazione _dell'opinione pubblica del paese, nella sensi1 bilità morale e po~itica degli uomini di Governo, che avrebbe dovuto imporre loro le dimissioni, e nel funzionamento dell'Istituto 1nonarchico, ma tali ultime due speranz.e si rivelarono subito inf ondate, come del resto era a prevede~si. Il povero On. Amendola pagò poco dopo con la vita il suo amore all'Italia ed alle patrie istituzioni; altri pagarono con l'esilio o col car,cere, tutti abbiamo pagato con la . comune rovina. Signori, io ho finito e mi lusingo di aver assolto il mio con1pito. Prima .però di presentare le mie conclusioni e di prendere congedo da voi, consentitemi di abusare per ancora cinque minuti della vostra cortese, benevola attenzione, -cosa della quale molto vi rin- . grazio. Vi dirà forse la difesa degli imputati che in quest'aula aleggiano oggi gli spiriti di Matteotti, di Amèndola e degli altri martirr degli ideali di libertà, ·e che se questi potessero manifestare il loro pensiero nella causa che siete chiamati. a decidere, pronunzierebbero la grande, la nobile parola « perdono >>. Non contesto che questo possa essere il desider.io delle vittin1e deUa persecuzione fascista, ed. aggiungo. anzi che tale desiderio risponde al bisogno urgente, unanimemente sentito, di una riconciliazione di tutti gli italiani e di una pacificazione degli animi. Senonchè noi, pure senza volerci estraniare dalle necessità del momento, questa. invocazione al p·erdono non possiamo raccogliere, sia perchè il compito nostro, al quale mai verremo meno, è quello di fare 92 Biblioteca Gin0 Bianco
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