lo I•; • On. Sig. Presidente, Signori Giudici. La mia requisitoria in questo p·rocesso lascerà in voi, forse, ·nel pubblico, certamente, un senso di delùsione. E' un processo per volgare, gravi-ssimo delitto comune, ma a sfondo e con movente, almeno per i mandanti, squisitamente politico; e come tale ha sempre. destato interes-se, e· lo -desta. anche ora a distanza di oltre 20 anni dal fatto, perchè, sempre viva è la commozione che la violenta soppres,sione dell' on. Matteotti determinò in _tutte le classi s.ociali ed in tutti i paesi ove il rispetto alle idee e alla integrità fisiça -dei -cittadini è canone fondamentale -di convivenza civile. Spiegabile quindi l'attesa che nella discussione delle risultanze dibattimentali si parli di politica e si faccia quasi il processo al defunto regime fascista che in Matteotti, in Amendola e· in numerosi altri ·.parlamentari ebbe gli implacabili oppo_sitori ai suoi si- -sterni di violenza e di sopraffazione, ·.e che li fece vittime appunto 1dei sistemi da essi combattuti. 'J)ittavia, Signori, io non intendo discutere il processo sul ter- . ·reno politico e ciò perchè non si dica che si è voluto cogliere l' occasione per bollare in sede giudiziàll"ia un regime -di governo ormai già universaln1ente condannato. Ad altri ed in altra sede il compito di ·fare il processo alla politica fascista nel suo infausto ·ventennio di governo. Qui, innanzi a voi, io -discuterò il processo dal solo punto di vista giudiziario e cercherò di astenermi, nei limiti del possibile, da ogni ,considerazione -di natura politica, onde le inie richieste pri- · ma, e la vostra sentenza poi, siano informa te ai criteri della più stretta giustizia senza alcuna, interferenza, influenza, prevenzione o preo~- ·cupazione di altra natura.· E sarà mia cura quella di evitare un linguaggio fiorito, con pa• role che tocchino il vostro cuore, che destino i vostri sentimenti; mi rivolgerò, invece, con parole piane e modeste, aHe vostre menti, alle vostre intelligenze, col fermo proposito, che è ·certezza, di ott-enere da voi un giudizio che sia il risultato del vostro ragionament~ e il frutto delle vostre convinzioni e non già dei vostri •cuori in preda ad una più o meno intensa, momentanea commozione. Ometto quindi di ·esprimere quel che l'ani~o -di noi tutti sen7 iblioteca Gino Bianco
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