indelicatezza commessa dal p·rimo, che si era •servito del suo nome per una raccomandazione; ma io non attribuisco grande rilievo a tale circostanza, che è in contrasto con l'altra del prestito .delle 1000 lire fatto da Rossi a Putato, che _fra il 7 e il 9 giugno le aveva chieste a nome -di Dumini. Vero ·è -che Rossi ha creduto di rettificare che il fatto avvenne 1'11 giugn,o e che Putato non fece il nome di Dumini, ma q~esti e Putato diedero a suo tempo una div;ersa versione de] fatto. Più gravi mi sembrano gli elementi che a carico del Rossi emergono dagli interrogatori .di Filippelli e dai colloqui svoltisi tra 'Marinelli e Rossi presso De Bono, con !'.intervento ,di Fin~i. Il Filippelli riferisce -che Dumini ebbe a dirgli di aver ·agito per incarico avuto da Rosf)i e Marinelli, e di avere ciò contestato a Rossi' senza che que• sti opponesse smentita alcuna alla sua partecipazione nel dare il mandato. Presso De Bono, Marinelli parla sempre -di incarico, sia pure indeterminato, dato in comune con Rossi a Dumini, e Ros1 si non reagisce, come· non reagisce il giovedì 12, quando il Filip•pelli contesta a 1ui e• a Marinelli di averlo rovinato. E per ultimo sono contro il Rossi i suoi ripetuti tentativi per so:ffocare la verità, e impedire il corso della giustizia, e alcune n1anifestazionì -di Dumini che dal carcere domanda •se lo zio di Marco ha parlato, alludendo proprio al Rossi, e minaccia, ove lo si abbandoni, di parlar•e e coinvolgere tutti i responsabili. D.i contro a questi elementi, dei quali non ci si può nascondere la in1portanza, ne stanno altri a favore del Rossi, quali le ripetute affermazioni del Dumini di ~ver agito all'insaputa di Rossi, da lui non visto nei ·giorni che precedettero il delitto, e neanche da lui informato a ,delitto consumato; le dichiarazioni rese all'udienza dal teste F asciolo che confermano quanto il Rossi disse in un suo inter- . rogatorio~ di aver appreso cioè del delitto da persona che non volle allora nominare, e che era appunto .il Faisciolo, e di averlo deplorato pe_r il danno .che ne sarebbe derivato al Governo ed al partito, e di averne ~uhito attribuito la paternità a Marinelli. Ci si deve domandare allora, ,di fronte a ,circostanze così contrastanti, se possano essere sospetti gli elementi a carico, sopra ricordati, o ·se la condotta del Rossi, tendente a tutto soffocare, possa trovare una spiegazione, che non sia quella di sentirsi colpevole di concorso nell'omicidio di Matteotti, e di consigliare e pretendere il silenzio per sfuggire alla giusta condanna. Che Marinelli e Filippelli avessero interesse a dividere •con Rossi la responsabilità dell)1ccaduto è cosa che non si può porre in dubbio: l'autorità di Rossi e~a aHora tale che averlo a socio di nefan86 Biblioteca Gino Bianco
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