' I•': che credo di avervi fatta della uccisione di Matteotti in esecuzione di un programma prestahiÌito, ed attuata quando già la macchina col rapito e gli aggressori aveva lasciata Roma e si aggira~a per le ·' campagne romane e viterbesi. Una sola parola sull'aggravante della qualità di membro del Parlamento. Giocando sulle deposizioni di alcuni testi, e concernenti la mol~- teplice attività ,di Matteotti qualè Deputato e quale ,segretario del partito socialista, la difesa degli imputati riuscì ancora ad ottenere la esclusione dell'aggravante di cui all'art. 365 n. 2 C. P.. Credo non occorra spendere parola per •dimostrarvi la infon-- datezza della tesi accolta dalla Corte. In Matteotti si volle colpire ·e si colpì, non il segretario -del partito socialista, ma il deputato che, · nelresercizio del suo mandato parlamentllre, m,etteva ·in pericolo la permanenza del Governo fasci sta al potere, e la ·vita dello stes-so fascismo. La distinzione dunque fatta dalla Corte fu un altro arbi-- trio o atto di debolez.za a tutto da.nno della Giustizia. Oggi il fatto non ha pratica importanza, per ehè, afferma_ndosi la premeditazione nel delitto, l'aggravante dell'art. 365 rimane assorbita nella maggiore -dell'art. 366, ma il rilievo andava i atto. E nulla più dirò •su11aconcessione delle circostanze attenuanti, avendo già fatto notare in altra parte ~el mio dire come _!',efferatezza e la brutalità degli aggressori non consentissero prop-rio di elargire·. tale beneficio. Ho sentito nel corso del dibattim~nto, ·fare vaghi accenni ad· un atteggiamento ostile al regime fascista che avrebbero assunto Du- . . mini e Poveromo, dei quali si eono anche messe in evidenza 1le loro benemerenze militari, acquistate nel corso della guerra 1915-18. Non contesto queste ultime, le quali però non possono giovare agli imputati nell'attuale proces,so: se mai sono contro di loro, perchè essi han dato prova di non sapersi astenere dall'usare contro i· loro fratelli quelle ar1ni che erano state loro affi 1 date all'esclusivo fine· _ . della difesa della Patria in guerra. Del preteso atteggiamento ostile al , regime fascista, dirò che mentre nulla è risultato nei riguardi del Poveromo, che fino 3:l 1940 si è andato vantando di essere uno degli uccis.ori .di Matteotti, per Dumini non va fatta confusiQne fra le sue d.o.glianze contro. alcun.i gerarchi ed alti esponenti del fascismo, d~vute a ragioni del tutto private e person~li, e l'attività antifascista pre~ista dall'art. 7 delD.L.L. 27-7-1944 n. 159. 79 , • • Bib. 1oteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==