.• Invano ho .cercato di trovare negli ·atti del processo gli elementi e circostanze di fatto in _base alle quali la Corte ritenne l' esistenza della concausa. Nessun accertamento peritale la suffraga, onde sono indotto a pensare che siasi la Corte contentata dei vaghi aocenni del testimone D' Arhesio, che riferì come il Matteotti fosse stato una volta affetto da grave malattia. La cosa, se vera, risalirebbe al pe- . riodo della grande guerra, e cioè al 1916-17. Ma questa pretesa malattia o debole costituzione toracica del Matteotti è in netto contra• sto con la prova ·della notevole, intensa sua attività svolta fino al momento del seques,tro della •sua persona, ·come ha ricordato il teste ·w oronoski, e come del resto è noto a quanti cono.scono anche per sommi capi, quale sia stata la· yita politica del Matteotti negli anni precedenti l'avvento del fascismo al potere. Non avrei quindi spese altre parole al riguardo, se Dumini nel suo interrogatorio, dando prova di non comune conoscenza della disposizione contenuta 11ell'art. 368 C. P. del 1889, non_ avesse affer• mato che Matteotti era gravemente ammalato e cihe ciò era da lui · ignorato, mentre era a perfetta ,conoscenza di ,Marinelli, e se ancora il difensore di un coimputato non avesse .dimostrato di voler colti .. vare la tesi del Dumini. Mi incombe perciò l'obbligo di far rilevare alla Corte che siamo di fronte a ·semplici as·sèrzioni di un imputato, non sorrette o suffragate da alcun elemento di fatto ed anzi smentite da chi, per rap- . porti -di affinità, ben conosceva Matteotti, e che la pretesa debole costituzione o infermità della vittima non ha nè ~oncorso nè favo rito il verificarsi dell'evento letale, ohe fu dovuto non alle violenze· e vie di fatto iniziali, .cioè messe in essere dagli aggressori al momento del rapimento, e che; per quanto gravi, furono· dal Matteotti non ·solo sopportate, ma rintuzzate e ricambiate, come ne sono prova la rottura del vetro interno della macchina, dovuta a un calcio da lui sferrato contro gli aggressori, e i suoi ripetuti tentativi di liberarsi anche durante la corsa per via Flaminia. E mi sia qui co_nsentito di esprimere il mio rincre·scimento per essersi voluto rendere noto un episodio della travagliata vita -del martire Matteotti, episodio che mentre nessun apporto dà a favore delle tesi della concausa, dimostra ancora una volta la. grandezza spirituale di Matteotti e la miseria morale di alcuni elementi che milit~vano nel fascismo e vi erano anche tenuti in considerazione. Questi miei· rilievi sulla concausa, di cui lo stesso P. M. di Chieti escluse il concorso, tanto la cosa gli dovè sembrare campata in aria, non hanno più _alcuna importanza, dopo la dimostrazione 78 Biblioteca Gino Bianco·
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==