I••: • polo della milizia ( che fu uno degli esecutori materiali dell'aggres- -sione), ,confessione contenuta in una lettera :indirizzata al Maggiore Vagliasindi. A -dire del Perrone, alla esecuzione del delitto, oltre· di lui parteciparono gli imputati •Bernacchia Cincinnato, Mercuri Luigi, Diana Gio~anni, e Falchetti Attilio in seguito a mandato ricevuto dal Gen. De Bono e dal console Candelor,i. Egli dapprima, data la notorietà ,èfella persona ·dell' Amendo~a, aveva cercato di ,declinare l'incari•co ricevuto, facendo presenti le gravi .difficoltà ,che avrebbe presentata la criminosa impresa, ma alla fine si vide costretto ad· ese- :guire il mandato, avendo potuto accertarsi di persona che era Mussolini che voleva che •così si facesse. · Si ritenne di poter svalutare la confessione 'Scritta del Perrone 'C"OD lo specioso motivo ,di non essersi ·potuto rintracci.are l' au_tore {lello scritto, e col fatto ancora di non av'ere lo stesso Amendola ( aggredito alle spalle) rjcono-~·ciuto,. in una fotografia DJ.O'stratagli, i lineamenti del Perrone. Ma non sembra che possa menomamente dubitarsi dell'autenticità e verità -del contenuto del documento, aven- -do il Vagliasindi dichiarato che esso è la ,copia, s1cr1itta di suo pugno, del d.ocu~ento originale che teneva pressò -di sè e si riservava .di produrre non _appena avesse avuta la preoisa sensazione che la giustizia avesse il ·_.suocorso regolare, e che -cont_rodi lui fossero elim~- nate le rappresaglie alle quali andava soggetto da lungo tempo, ad opera del governo fascista. Ed il documento in parola, ,di •cui il Vagliasindi non potè purtroppo, dopo il crollo del fascismo, esibire in giudizio l'originale, per essergli ,stato ·sottratto -durante il tempo in cui si trovava in Spagna quale fuoruscito, e precisamente nel febbraio del 1939, da un ufficiale dei RR. CC. per or«;line ricevuto da Mussolini, trova altra conferma nella testiiponianza resa ·da Narbona Guido, il quale ebbe a dichiarare che, avendo avuto occasione -di incontrarsi col Perrone in un suo viaggio a Nizza, questi gli ,confessò la propria responsabilità nell'aggressione in persona dell' on. Amendola, aggressione ordinata dal console Candelori e dal gen. De Bqno, -dietro disposizioni impartite da Mussolini. Comunque, sè qualche -duhbio, in linea .dj mer:;i ipotesi, si potev.a pr•ima avere sulla esattezza della versione ,data -dal Perrone Vico, non identificato ma realmente esistente, tale dubbio oggi non può più avere ragione di essere per le stesse ammissioni degli imputati Mercuri e Zaccagnini, i quali confermarono sosta•nzialmente i particolari contenuti nella lettera del Perrone ('fogli 15, 16, 17, 18, 24, 25, 93, 105, 109 - Vol. riapertura istruttoria}. _39 Biblioteca Gino Bianco
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