I e di ogni e~ame o'biettivo ,delle vere cause del delitto e delle responsabilità degli uomini ,di Governo. 'Non colpa dei giurati dunque. • Colpa allora ·dei Magistrati che al dibattimento presenz,iarono? In parte forse sì. Certo molta arrendevolezza vi dovè essere ,da parte loro se si consideri che agli imputati fu consentito .di tenere un ·atteggiamento non da giudicabili di un grave reato, ma da salvatori del .governo e del partito fascista contro le mene e le insidie degli antifascisti. Non vi fu opposizione alla richiesta. della concessione delle circostanze attenuanti generiche, e si inflisse infine una condanna con partenza dal minimo ,della pena ~dittale. Si ebbe dalla difesa perfino la spudoratezza .di proporre il quesito della provocazione, quasi cthe il povero Matteotti avesse lui offeso i suoi aggres-sori, non consentendo ~d opponendo resistenza a che lo seviziassero e martoriassero dopo che già lo avevano ,sequestrato. Tutto peraltro si spiega ricord.à,ndo che al hanco ,della d.Hesa · di Dumini sedeva il grande Farinacci, e che difensori dei coimputati erano altri non meno noti fascisti, anche se mediocri avvocati. Il Farinacci, dopo l'autoeliminazione della parte civile, divenne domino della situazione e .si eresse a difensore del partito fascista, che purtroppo non figurava tra gli imputati. Emis.sari fascisti si presero cura di ,creargli l'ambiente e si cominciò ,con la ridicola cerimonia dell'offerta, nelle sale del Comune, ·di una toga ,di onore. · • Deficienza anche nei magistrati eh.e si occuparono ,del processo nella sua fase conclusiva. Il materiale raccolto era· tale da non consentire di es,cludere il map.dato di fare qualche cosa -di più in danno del Matteotti oltre il sequestro di persona, da parte .di uomini del governo e di sommi gerarchi fascisti, ma •si ebbe grande cura di circoscrivere il campo dell'attività delittuosa -di questi ultimi, per non coinvolgere il President~ neanche sotto l'aspetto ,di una responsabilità morale. L'avere omesso volutamente di esaminare il delitto .di omicidio in persona dell'on. Matteotti nell'ambiente politico che lo produsse, e l'avere inve,ce voluto isolarlo e giudicarlo come manifestazione quasi accidentale di attività illegale di -pochi violenti, senza risalire alle cause prime e vere che le ,determinarono, e senza tentare di individuare le varie personalità politiche aventi interesse a colpire e a far tacere il parlamentare che turbava i loro affari più che i loro sogni, non fu atto di sa,na e ,severa giustizia da parte di quei Magistrati che furono chiamati a concludere sull'abbondante materiale raccolto in sede istruttoria. E ciò va pubblicamente detto, pur rendendomi io conto che di fronte a immunità e prerogative •parlamentari e <li 28 I • Biblioteca Gino Bianco
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