• I • : ~ • DIBATTIMENTO E GIUDIZIO INNANZI LA CORTE D·'ASSISE DI CHIETI. E innanzi a questa si ,celebrò il dibattimento, che ebbe inizio il 16 marzo 1926 e termine il 24 .dello stesso mese, ·senza intervento della parte civile, ritiratasi poco tempo prima, perchè, come essa affermò in una nobilissima lettera indirizzata al Presidente della. Cor• te, « l'assassinio di Giacomo Matteotti, tragedia sua e ,dei ·suoi figli, tragedia per l'Italia libera e civile, le lasciò credere che giustizia sa• rebbe stata non invano invocata » mentre, per le varie vicende giudiziarie e per la recente amnistia, aveva purtroppo .dovuto convincersi che « il. processo, il vero processo, a mano a mano svaniva », e che ciò che. ne rimane•va non era « che ombra vana ». · La Corte •di Assise di Chieti ritenne i soli Domini, Volpi e Poveromo colpevoli di complicità corrispettiva in omicidio ,preterinten•' zionale, esclusa l'aggravante ,di ,cui all'art.• 365 n. 2 C. P. in concorso di concausa preesistente e col beneficio ·delle circostanze attenuanti generiiche ( art. 59 C. P.); e à seguito ,di tale verdetto il Presidente dichiarò assolti Viola e Malacria, e condannò Dumini, Volpi e· Poveromo alla pena di anni 5, mesi 11 e giorni 20 .di reclusione per ciascuno, nonchè alla interdizione perpetua dei pubblici uffici e alla interdizione legale durante la •p~na, dichiarando condonati a· favore di ciascuno di essi anni 4 di reclusione in virtù .del succitato R. D. di amnistia. Così, a circa due anni di dista,nza dal grave delitto che ,commosse le coscienze. degli Italiani e •del mondo civile intero, si concluse il processo alla Corte d'Assise ,di Chieti. Calò la tela su quella che era una tragedia e si era trasformata in commedia. E ciò, mi piace dirlo subito, non per colpa dei giurati di quella nobile terra di Abruzzo, i cittadini della quale avrebhero voluto che il nuovo .dibattito si f os~e celebrato ancora una volta in Chieti per cancellare il ricordo di un giudizio o:ffensivo della vera gilustizia, ma perchè il processo fu soffocato e mutilato, per la impossibilità ,di ogni indagine 27 Biblioteca Gino Bianco f
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