Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

2ò0 J.A CAMICIA ROSSA est<'Sa vallata, ln.c::ciando a sini!-.tm i1 lago Xcnia, presso il quale ~i fece un alt generale ùi un'ora. Alle 3 pom. si ~iunse a Domoko, dove accn.mpa.mmo. LI no~tro n.ccn.mpn.mcnto f. in vicinnnza de11e sentinelle avanzate e siamo a. tre ore di distanza dai Turchi. Siamo arrivati in uno stato deplorevole: c i avevano eletto che la distnna:a era. di 25 chilometri; invece si tratta di pii1 del doppio: 52 ~hilometri fatti in un& wla volta, sen~a m::mgiarc, poirhè la. stl'l\da da noi percorsa era completamenteù&ertn. Es~endo tormentati dalla bete, avevamo dovuto bere aequo. putrida dei fossi. Finalmente a!la ~era ci è riu:;cito a mangiare un po' di pane e formaggio, JTIO. con lo stomaco indebolito come noi l'avevamo non c'e ra da J:ttare allcgri... Molti sono rima))ti ywr strl\da od altri si sono ammalat i. Verso sera, alle B, cl mettemmo u. dormire in t('rra, con una coperta sopra. ••• l'! t1Wl!}gio.- La mattina nlle 4 mi sono alzato tutto ghiacc iato, con l a. coperta ba~na.ta. ùnlla. Urina. Acccndt•mmo un po' di fuoco con dei cardi selvatici per manrR-nza ùi legna e facemmo colazione con del pane o formaggio df.'lla ~t·ro. avanti. Alle 3 del pomeriggio abbiamo mangiato della JX'COrtl. arro~tita, requh;ita la mattina, o nIlo 6 ci siamo messi In marcia per Mili dove tiin.mo giunt l alle 9, pen.·orr('nclo 13 chilometri. A )l ili at·c.·n.mpnmmo con le sent inellt• nrrnate: \'icinr alle ultime avanguardie dallo part{' di l'arsaglia. JtJ maggio. La mattino. furono requis iti dei buoi e fu fatto, dopo tant i giorni, il rancio, ciOC• furono fatti dei fornelli sui quali in una. grande ('a}dn.ia. ~·improvvisò ulla meglio un brodo, ma. 8CllZ..'l. sale, essendo impossibile trovarne. .\lle 3 dopo mezzogiorno ci me t lcmmo nuo\~amcnte in mnrria., {' alle 7 accampammo n <'l villag-gio di Kato-Ag-ol"iuni, dopo una mf\rcia. d t L:! t•hilometri fatta attraverso una. :o;tmdn. impo.-.sibil<'. Arrivammo vernmente ~po~~ti (' appena. depo~te le nrmi e le munizioni ci recammo n('u· interno dol \'illaggio. r11 vero squallore. Ad eccezion{' di noi e dei ~oldn.ti regolari che pro\·visorinmente vi ~i erano stl\bilitl. tutt i ~li ubitauti erano già. ~:-ca.ppnti pt·r timore dcll'()(•f'npaziont' turca. Dal punto in <·ui crt~vamo, vedevamo dinanzi a. noi i Turehi accampati nella pianura. eh(' erano numero~f, molto pil1 numfl'ro~:;i di noi c dci On·ci. IL loro nrcampn.menlo era. una vera. mNropoli. \ndl\mmu a. dormirt• in \llla .... p('('i(~ di capanna disabitata, dopo M'Cr ft'nato con un po' di pant' f' dpolle. •*• l l ulll!f.'Jia, La mMtina ~i andò n rcqubire tlcl bestiame che fu ucciso e mt.'"-"-0 in ~randi mnrmitt('. Co!-il bi poti• :nere del brodo, ma ~empre senza. sa}e. \Il~ :J del J>om(•riggio l)uonò Ja. tromba. e ci mettemmo in ml\rciu.; arr ivammo alle H al vilJ,,g~;io tU ).{a~lì sulJ'1\lto di una collina, pa.C.s{" anche questo disabitato t• rniii})(ISto di ~ole ,·apann(' e di dul' ca...e e di una. chiesa. in muratura. Si mangiò

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