212 J,A OA}lJCIA ROSSA mwora il sorrbn dt~lla giovinru.a sul \•olto E" ancora. la fe·de dei primi aprili nel cuOr('. A lui, compiente già. il decimo lustro, p11r ieri acc·lamato mppre,o;entant(' di un popolo, c•aduto sul campo soldato di un'idea, non poteva rendere più bu· pcrbn. onoran:tu. lo. morte, cho to.nti cuori italiani pcrco:>:-;o, tanto lut to ita li ano de.<tÒ. AIJa. sua {'là {' qual(' ci vis~o io non conosco, io non saprei inunnginare unn morW più iclealc (" più invidiata.. Sull'alba della vita., irwonsci dcii(': sue mil)crì(', del h~ t;UC l{'mpc:.te c dei suoi dolori, in una febbre d'{'ntusiasmo, c~on le armi in pu,t:;"l\0 morire, e pnl)so.rc in un bel sogno: m.n dello. vita trav{'rsnt· l(' miserie t.• le but'er(', pa..-.;.!0-ar per le brutture del mondo, i disinganni e l<> viltl\, passar per lf' pron• dovr h•mpere forti ~mnrriscono la fede, dove ahi intelletti l"marrhscono la luc{', e uscirnc (•rNlenti (' viU.Qriosi ; e ancora saper rogliere l'ora g-iusta, pe1·chò il rko1·do di quella vittoria non muoia c un raggio ~ompitcrno lo. illumini c no tromn.ndi l"c,..;t•mpio ai combattenti venturi, questo non è- sogno. è l'ideale vt•ro, umano, il ph\ alto degH ideali ehe pa:--sa \'h•cnte, armato, in mez.zo n. noi, ~tampa su t.~ terra le orme, perchò !-.i s<\.ppia. dove egli p~l.t>sÒ, poi sale tnu.figurn.to ni cioli dolla glorin. ~\ntonio .Fratti, io non ripeterò la tua storia, pcrrhò c. .;~a è tserit t a nei cuori d'I talia, ormo.i fa parte (l('!Ja ::,tor ia ita1iana. 'fu nnn ~:-ei più dw un nome: mu. qu~l nome è un l!iimbolo, un in!--egnamento, una. for.tl\; un insegnanu.•nto ehe val pii1 di rento lihri, una for.ta. eh{' val più di C<'nto schiere. Lo ~tesso Con~ in, il gl'fuule filo~fo rh<' dalle pu.gini immortr\li di Vlatonc nttingevn. o l'ievoca\·o. le visioni drlla gret•a OOUeun, gli in~egnnmE"nti della. greca ~apit'mm. an·ebbe di 're potuto ri}X'terc quel che ~·ri~e del t'Uo amico dt•l cuore, cnduto J>t'r la causa deUa. Orecin. t\. Sfo.cteria., di Hnntorre Santnrosa: Alt,·i hanno at•ttlo maggiore influenza Slfl mio spirito c sulle mie idee, nw egli mi ha most rato 1m'rmima giusta ed uoira: è ancora lui thr mi Ila insegnato eli più. ,. t~ anche Tu. Antonio }'mttl, pote"i, <'ome Santorre Saotaro:;a, innanzi ai filosolì. t'hiomarti tilo:ooufo: pot('\'l ri}X'tere con Santorre Santaro:-a: " .Filosofia twn r saprr molte cosr, ma collocar.oti in alto nella t•ita. , Co:sì ùa11a tomba, Antonio }lralli, rl'u insegni. O mio fratel d'armi dello bn.lzf' trentine, fratel di dolore nei ginrni di Napoli . compagno ai forti che caddero a. Meotnnn, che cacl.d{'ro a Digione. non era un cumpo di ba.tt~lia di piU che ti occorreva. di aggiuHA'<'re aJia gl<u·ia del tuo nome: ma il suggello cruento o.d una fed u d'uom libem o g iustQ1 t~he alle giu~tc causo non segno.vn. confini, <·he alla vita clei popoli t;Ognl\.\'n vincoli d'amore. & l an(·hf' insegna...... u che le <'<UThe più alto c più belle. gli apostolati pil1 ~anti non ~~ M"ompagnnno dalla. mitezza dt•ll'an imo, dnlla. bonti~ del cuorf', ùalla ~onvitiL df.'gli atl"ctti. Como il capi W no immortale di cui seguisti le bandi«>rt:", come l'im~ rru•rtt\lo ma.c::,tro cho t' iusWlò la. sua fede t'osti fort(• pereh è eri buono: e il dop ''f.:rn lo intro.vvedc~ti più lontano, più in a lto, pl'r<'hè la bontiL illumina,·a il t uo t'it•lo••.
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