Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

J..\ C A)fi('IA RO~SA Fu in questo momento che accadde un fatto, il quale sarà p~•· sempre un dolore per l' T!alia. l~ra i primi <'ho g iunsero alla cresta della coll ina, in mezzo ai volont:wi della l• compagnia, vi erano alcuni uflìciali del mio stato maggiorl' politico (e perfino dei dottori dello nostro ambulanze), i quali lulli M'evano preso il fucile eomo g li altri . Con essi si trovava il nostro Fralti. lo, che li raggiunsi pochi minuti dopo, mi sentii dire da qualcuno: " GPnerale, Fmtti è ferito! , Con una bestrmmia continuai a dare gli ordini necessari, poi - ri - volgondomi verso un p icoolo g ru ppo che cominciava ad allontanar:<i col f'Nito chiesi : " Como s((l. !•'•·atti? ., Mi fu risposto : " È morto! " Poco dirò di lni. Basta l'unanimità con In. qunlo i suoi col1<'ghi della Camrrn. accolsero ]n. propo:-;tn. del depuln.to Caldesi in suo onore. pDr indicare come ern. nltn.mente rispettato. In. s un. perBonnlità aucl10 do.i s noi pila fieri nemici politiri - ba~ta il <'Ompinuto che fu universale in Italia, e in ogni partito, c in ogni clas:,e - per quc~to puris.. imo repubblicano. Per roe ricorderò solamente che avvicinatici l'uno all'altro in quelli Wtimi giorni , vivevamo insieme fratern i zzando. Anzi, n{'ll'ultima. notte, al bivacco, L1. notstra comune ordinnuzn. (Tnssinnri eli Forlì ) ri a.vcvn. prepnt·o.to il giaciglio sotto il medesimo re..'tpuglio e sotto la tstessa. copertn, ma l'aveva })l'epnrato in modo rhc In. te:,tn. re:,b.Wl\ più ba."-1:-a. dci piedi. ll Fratti la cui dole{' e genia1t• JM'n>onalità si era impo~ta in po<-h i g iorni a tutti , ni Greci come agli I taliani, cd <•m sempre stato elemento d1 ordine ed &empio di abnegazione) quella. sera comindò a brontolnro con me in romngnolo, dicendomi che tra. gli altri guai di quf'l:-ltn. benedetta campagna non g li }ln.reva. g im,;to cho s i dovesse nuche dormirt· con In te:-;ta. in giit Ed io, in tono di predicatorr, n. dirgli che un buon volontario anrhe que."to doveva sopportare in !--anta pnc<'. l'overv Frn.tti ! .Fu proprio n. pochi passi dn <1urll'ultimo bivacco che eg-li <lovt'VI.\. tro,·nrf' l'c:o,trC'mo gi(l.("iglioj HL, sotto un vecchio sn.liC(' 1 ~;ulla. ijponda th·l ])(•ntamilli! .\rrivati dunqur sulla collina, con Merpu c Homas, girammo subito sul Ialo esterno. .\Il' improvviso apparire d l'l nostri, il movimento nomiro si era aJT<'slato. Ma tutto il suo fuoco si concenlmv" sulla coll ina - ovo le noslrP Camit'io Ro'>c pre•onta,•ano uno spl ~; ndido bersaglio (infatti in rpu;l momento Jl!' <·addero pan'<'Chi . \!~uni dei nostri nn sette o otto. lrn quc.,ti il capitano Cappelli, comandante la 1• compagnia, <' mio Jìglio llrppino) si erano già slan-

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