Filippo Turati - Giacomo Matteotti : il discorso di Bruxelles, 9 settembre 1929

gnavo così ~pesso per apprendere tutto ciò ·che i vecchi debbono imparare dai giovani, che veniva da me nella mia casa rimpianta di Milano, ove la mia compagna, che così presto doveva seguirlo n'el regime degli spettri - amava ripetere che egli era veramente il nostro figliolo ; Colui che ·io seguivo talvolta alla sua casa di Roma e lo vedevo abbracciare con tanta tenerezza la sua dolce sposa - la vedova le cui lacrime non saranno mai disseccate, e carezzare i suoi tre bimbi, che ignorano oggi l' orribile sorte che li ha colpiti e che ogni. volta che il campanello suona alla porta, s1 domandano ansiosi se per caso non sia il padre che ritorna dal troppo lungo viagg10 ; Colui che io definii il più forte ed il più degno di noi tutti; quegli che aveva consacrato tutto l' essere suo, come una pia offerta, alla causa dei diseredati che noi amiamo; quegli che ·era tutto e valeva noi tutti, che era in qualche modo, egli solo tutto il Partitq ; quegli che tanti di noi hanno conosciuto, .perchè aveva il dono dell' ubiquità di certi Santi, ern insieme in città ed in . campag~a, in Italia e .• all' Estero, al Congresso Nazio~ nale e alle riunioni dell' Internazionale, quasi nel me.. 11 Biblioteca Gino Bianco •

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