Osvaldo Gnocchi-Viani - Le Borse del Lavoro
-36- compreso l'Ufficio Centrale, vi,·ono completamente all'in– fuori delle bi1.ze, delle ambizioni e delle crisi ministeriali e politiche, preludio, come le Borse del Lavoro negli altri paesi, di tntto un 01·dinamento nuovo, economico-sociale, di cui oggi non sono che prime lince e primi abbozzi. jn jtalia 8~1~s!: 11 de1uL~~~~ 1 è !ne~~u~~:~~f;~bnbc11 1 i tr i:oee~'. tamentc. i\la siccome qualcuno potrebbe quì tirar fuori \'irrugginito e insensato pr·egiudiz10 delle importazioni stl'a– nie,·e, come se il Giusto e l'Utile avessero una nazionalità, diremo che lo spirito, se non il fallo, di qlleste nuove Isti– tuzioni c'i::pur anche in Italia. Ci sono o non ci sono infatti in Italia le Camere di Com– mercio pci commercianti e gli industriali 1 E lo spirito che le ha ideate e create non è forse quello stesso che anime– rebbe le Borse del L1voro o Camere artigiane per gli operai? Non abbiamo fors'anco i Comizii Agro.rii? E se ci sono questi per i p1'0prietari e f>\ISSidenti,non sarebbe pur lo– gico che ci fossero i Com1ziiAgrarii anche per gh operai agricoli? A tutela dei loro interessi professionali, gli avvocati non hanno fo)'Se istiluilo l'Ordine degli Anocati? Qual mern– vig!ia qumdi se anche la classe operaia volesse istituire l'Ordine degli Operai a lutèla dei proprii professionali in– teressi 1 Ora, se una raf?ione spiegabile l'hanno e Camere di :;;n~~~ci\a 0d~·:1:1;!/~~:;~ I~<;: ~ ft:~~~ic':i~~I nrligianc o Comizii campestri o Ordini dc-glioperai, co– munque si vogliano chiamare? t. oteca Gino Bi-an
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